Comunicato stampa

Adesso Trieste interviene sullo stanziamento di 67 milioni di euro dal Recovery fund

Porto Vecchio: Cambiamo le regole del gioco, prima un progetto chiaro, poi le risorse per realizzarle

 

“Il Porto Vecchio non ha bisogno soltanto di investimenti in termini economici, ma anche e soprattutto di idee concrete e di una visione strategica che trasportino nel futuro uno spazio unico al mondo che dovrà essere al centro del rilancio del nostro territorio”.

Con queste parole il Comitato Promotore di Adesso Trieste interviene per commentare lo stanziamento di risorse del cosiddetto Recovery Fund per alcuni interventi nell’area del porto vecchio di Trieste.

La notizia di queste ore vede sette progetti per 67 milioni, governo e amministrazione locale pensano ad alcune iniziative parziali che potrebbero essere realizzate nell’area del Porto Vecchio sfruttando le risorse del Recovery Fund. Si tratta perlopiù di interventi sulla viabilità e ristrutturazioni edilizie, molto distanti dai principi per i quali è stato ideato il fondo stesso, cioè il rilancio dell’economia continentale su nuove basi.

“A noi poi preme sottolineare che ciò che manca, ancora una volta, è una visione complessiva del futuro di un’area che non ha bisogno di altri magazzini vuoti o di piccole iniziative di facciata, bensì dell’insediamento di sistema orientato alla produzione manifatturiera, tecnologica e sostenibile sia socialmente che ecologicamente. In Porto Vecchio ci sono tutte le condizioni per creare un parco ecoproduttivo: anche per questo sarebbe più opportuno bussare alle porte del Ministero dello Sviluppo Economico, più che a quello dei Beni Culturali”.

“In assenza di una visione d’insieme, il risultato è sempre lo stesso: spuntati i soldi, si pensa a come usarli. Dobbiamo cambiare le regole del gioco, decidendo prima cosa vogliamo fare in base a cosa realmente serve alla città, e poi valutare quante e quali risorse sono necessarie per realizzare tali progetti. La forte vocazione scientifica presente in città, un sistema portuale e logistico in forte crescita e i vantaggi competitivi pensati per il porto dell’allegato VIII del Trattato di Pace possono portare nel Porto Vecchio lavoro di qualità, che restituisca benessere alla città”.

“La politica locale, pensando al futuro di Porto Vecchio, ha scelto ancora una volta di non scegliere. Noi pensiamo invece che adesso sia il tempo di far decidere ai cittadini come l’area dovrà essere rilanciata a beneficio di tutta la città. Adesso è il momento di fare delle scelte: Adesso Trieste!”