È degli scorsi giorni la notizia del tentativo da parte della maggioranza di secretare le sedute di Commissione riguardanti l’affidamento in concessione degli interventi di efficienza energetica dell’illuminazione pubblica e la sua gestione, manutenzione e fornitura di energia. Questo è solo l’ultimo passaggio di una procedura “opaca” svolta, come evidenziato da una sentenza TAR dello scorso anno, senza che ci sia una reale esigenza di “buon andamento, di speditezza, di economicità e di efficacia” nella deliberazione della stessa.

L’affidamento in concessione di lavori o servizi solo a seguito di proposte da parte di operatori privati, senza l’approntamento preliminare di una gara e di un bando, palesa una mancanza di programmazione politica nella gestione della cosa pubblica, in questo come in altri recenti casi, dal Mercato Coperto alla Piscina terapeutica.

Prima dell’affidamento sarebbe infatti necessario chiarire quali siano i costi che l’Amministrazione ha sostenuto fino ad ora (2.900.000 € di manutenzioni straordinarie solo nel 2020) e quali possano essere i benefici, non solo economici,  nell’affidare in concessione per più di dieci anni la gestione degli impianti. Questa situazione è aggravata dalla nomina decisamente tardiva da parte del Comune dell’Energy Manager, figura chiave nella gestione della energia e dell’efficienza energetica.

Che fine faranno i lavoratori della Hera Luce (già AcegasApsAmga e ancor prima Acega / municipalizzata) se la proposta elaborata da Citelum, società del gruppo Électricité de France, nonostante sia pervenuta ben 5 mesi dopo quella di Hera, si aggiudicherà la concessione?

Riteniamo che aver dismesso l’Azienda Municipalizzata abbia impoverito la qualità della vita, avendo abbassato la qualità dei servizi e del lavoro. Quanto oggi si verifica non è solo un punto di caduta preoccupante e grottesco, ma la riprova di come occorra intervenire al più presto per restituire ai cittadini le capacità di decisione, partecipazione e controllo sui servizi pubblici, per garantire gli interventi, di manutenzione e riqualificazione, di efficientamento energetico e di miglioramento tecnologico necessari alla città e al benessere del territorio.

Ogni tentativo di questa Amministrazione di definire, a chiusura del proprio mandato, il tragitto obbligato per i prossimi dieci anni deve essere impedito. Per questo Adesso Trieste sostiene tutte le iniziative dalle Segreterie Filctem Cgil, Flaei/Femca Cisl, Uiltec Uil, Fiadel a salvaguardia dei livelli occupazionali e contrarie all’inevitabile scadimento del servizio reso al territorio cittadino, a partire dal presidio che è stato promosso stamattina in Piazza Unità.