La sfida era chiara: dimostrare all’amministrazione Dipiazza che esiste un altro modo per prendere decisioni innovative e coraggiose, coinvolgendo direttamente cittadinanza e portatori di interesse nelle scelte importanti. Il punto di partenza è il questionario compilato da 850 persone, le cui risposte saranno la base della simulazione di progettazione condivisa. Un esperimento molto realistico, che anticipa il metodo che AT adotterà su questioni strategiche per il futuro di Trieste quando sarà alla guida della città.

Dai questionari, ai quali hanno risposto anche operatori commerciali e culturali potenzialmente interessati a insediarsi nel Mercato Coperto, emergono alcune linee di tendenza rilevanti per la progettazione del futuro dello spazio.

Le parole chiave maggiormente utilizzate per descrivere il Mercato riguardano principalmente le attività oggi presenti al suo interno (venderigole, verdura) e le sue caratteristiche anche in relazione con il territorio (popolare, comunità, storia, cultura).

Tra coloro che hanno risposto al questionario si riscontra una netta contrarietà all’insediamento della grande distribuzione nella struttura, anche solo come attrattore. Via libera, invece, alla valorizzazione delle eccellenze del territorio, anche in ottica turistica, e a un maggiore rapporto con il rione, grazie a nuove attività culturali e aggregative.

Tra i fattori esterni che potrebbero influire sul Mercato, sono visti molto positivamente il rafforzamento della produzione agroalimentare locale e l’introduzione di incentivi, come buoni acquisto per prodotti a KM0. Una quota significativa dei rispondenti, in particolare under 30, valuta con interesse l’aumento della multiculturalità del rione, la presenza di percorsi ciclabili e stalli bici nelle vicinanze. I potenziali operatori ritengono importante la possibilità di avere una linea di tram-treno con fermata nei pressi del Mercato.

Ulteriori dati estratti dal questionario sono disponibili a questo link.