Adesso Trieste, attraverso il programma politico approvato in assemblea nella sua versione 2.0, afferma chiaramente la necessità di difendere, estendere e valorizzare il settore manifatturiero. Una politica volta a recuperare dal degrado le aree dismesse del SIN in ottica di sviluppo e lavoro di qualità in termini di retribuzione, tutele e compatibilità ambientale, dunque, non può che trovarci favorevoli. La positiva risoluzione di alcune situazioni di crisi oggi esistenti, che mettono a rischio la stabilità occupazionale di migliaia di lavoratrici e lavoratori, è quindi la precondizione necessaria per un cambio di rotta per il futuro della città.

Riteniamo altresì che i diversi progetti di insediamento industriale, come quelli promossi da Arvedi e Danieli, debbano tener conto non solo del rispetto di alcuni passaggi non formali né burocratici con gli Enti Locali, ma anche – e soprattutto – del coinvolgimento dei naturali portatori di interesse, tra cui le Organizzazioni sindacali, le lavoratrici e i lavoratori, le associazioni civiche ed ambientaliste e, più in generale, le cittadine e i cittadini. A questi, infatti, spettano informazioni esaustive e garanzie precise sulla sostenibilità e compatibilità ambientale, non solamente con quanto previsto dal PNRR, ma anche nel perseguimento della transizione ecologica. Il tutto nel quadro di una strategia complessiva di sviluppo del territorio che sia coerente e lungimirante.

Tutto ciò ad oggi non si ritrova nel progetto DANIELI/METINVEST relativo al costruendo laminatoio alle Noghere, zona strategica per lo sviluppo dell’area industriale della Provincia su cui insistono e vanno risolti problemi di bonifica e recupero delle aree dismesse. La secretazione quasi assoluta sancita dal protocollo d’intesa impedisce infatti una valutazione complessiva sull’impatto dell’intervento, e quanto è già trapelato ci lascia fortemente preoccupati. 

Richiediamo dunque che vengano rese pubbliche le condizioni di insediamento e di conoscere l’impatto in termini quantitativi e qualitativi sul territorio che il costruendo laminatoio verosimilmente  produrrà, e le sue ricadute . 

Nel frattempo, Adesso Trieste si impegna a promuovere un dibattito aperto sul futuro manifatturiero della città, ovvero sugli strumenti e sulle strategie necessarie per produrre uno sviluppo che accompagni Trieste nella transizione ecologica, sempre più urgente e necessaria, e nella costruzione di un’economia più equa. Un dialogo che coinvolgerà esperti, attivisti ambientali e sindacalisti per produrre un punto di vista complessivo, ragionato e lungimirante sul presente e sul futuro produttivo della città.