A Marzo 2021 il Consorzio Stabile S.A.C. ha vinto la gara per la ristrutturazione della Galleria Montebello promettendo di non chiuderla al traffico durante i lavori, offrendo un ribasso del 18,7% sulla base di gara e una riduzione dei tempi del cantiere di 100 giorni. Il cantiere sarebbe dovuto partire ad Aprile dello scorso anno.

A Luglio i lavori non erano ancora cominciati e il crollo di una parte della volta portò già a una prima chiusura della Galleria. Nonostante la ditta fosse dunque già inadempiente ancora prima di avviare il cantiere, il Sindaco continuava a sbandierare – in piena campagna elettorale – la promessa di ristrutturare Galleria Montebello mantenendola aperta.

Il resto è storia: l’azienda non ha mai realmente operato per realizzare il cassero (ovvero la struttura in acciaio o calcestruzzo che avrebbe consentito la fruibilità della galleria durante i lavori, amichevolmente chiamato anche brucone), con la scusa dell’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, o quella di infiltrazioni d’acqua impreviste (la cui presenza in realtà era riportata nel progetto). Anziché procedere contro il Consorzio, il Comune ha assecondato tutte le sue pretese.

La Galleria è ormai chiusa da sei mesi e gli annunci della sua riapertura si sono susseguiti senza esito: prima Giugno 2022, poi Ottobre 2022, ora Gennaio 2023, con il rischio concreto che neanche quest’ultima data sia quella definitiva. 

In questi mesi i 16.000 mezzi che ogni giorno erano soliti attraversare la Galleria sono stati costretti a lunghe deviazioni. Stimando ottimisticamente 5’ di ritardo per ogni vettura, si può calcolare che a causa del prolungarsi dei lavori i mezzi interessati , gran parte dei quali proviene da rioni “dimenticati” dall’Amministrazione, come Valmaura o Coloncovez, sono stati costretti a passare 320.000 ore in più nel traffico.

La chiusura ha portato anche a un aumento dell’inquinamento e dei disagi ai residenti nei dintorni della Galleria, tra traffico, vibrazioni e rumori. Un cantiere annunciato come rapido e senza intoppi si è trasformato in un’odissea quotidiana per decine di migliaia di persone. 

Sulla carta, i lavori sarebbero dovuti terminare ad Agosto 2022. Il contratto d’appalto (art. 16) prevede penali dello 0,1% del costo dell’appalto (7.500 €) per ogni giorno di ritardo, fino a un massimo del 10%. Sono dunque 750.000 € i soldi che il Comune potrebbe e dovrebbe esigere dall’azienda a parziale rimborso dei danni subiti da tutta la cittadinanza. La Giunta Dipiazza, tuttavia, si comporta come al solito: debole con i forti e forte con i deboli. 

 

Esigiamo due cose semplici:

  • che vengano applicate le penali per le inadempienze della ditta
  • che i soldi così ottenuti siano investiti nei rioni maggiormente colpiti dai disagi di questi mesi, per restituire un minimo di qualità della vita a chi l’ha vista negata da questa gestione sciagurata dei lavori pubblici. 

 

Al momento un gruppo di lavoro di Adesso Trieste sta analizzando i documenti che abbiamo ottenuto tramite richiesta di accesso agli atti. A Dicembre 2021 uno dei nostri primi atti in Consiglio Comunale è stata un’interrogazione sull’andamento del cantiere, tuttora senza risposta da parte dell’Assessora Lodi. Abbiamo anche presentato una mozione in V Circoscrizione per chiedere l’inserimento di attraversamenti pedonali su via del Veltro e del Destriero, che stanno sperimentando un flusso di traffico senza precedenti. La mozione è stata approvata all’unanimità dalla Circoscrizione ma ignorata dall’Assessora competente.

C’è ancora molto che possiamo fare insieme per raggiungere gli obiettivi: iscriviti al gruppo “Fuori dal tunnel” al link adessotrieste.eu/galleria per restare aggiornato sui prossimi passi e per attivarti insieme a noi!

 

Scarica e diffondi il volantino!

 

Gli effetti della chiusura sulla mobilità pedonale

L’ennesimo rinvio dell’apertura

Le promesse da marinaio del Sindaco Dipiazza