Voglia di ciclabilità e tutela del territorio: siamo saliti in sella, organizzando una pedalata a tre tappe per parlare di cicloturismo e prevenzione degli incendi.

Ci siamo dati appuntamento in piazza della Borsa, per poi prendere il treno alla volta di Ronchi dei Legionari, per discutere di intermodalità con Enrico Bullian, Sindaco di Turriaco e candidato nella lista del Patto sul collegio di Gorizia. Il parcheggio di Ronchi è infatti sovradimensionato, e sempre deserto. Già a settembre abbiamo presentato una mozione per chiedere che il parcheggio fosse gratuito per chi ha l’abbonamento del treno. La vera soluzione all’accesso nord e al collegamento tra il Carso e la città non è certo l’ovovia, bensì una rete di trasporto pubblico intermodale efficiente.

“Il cicloturismo è finora un’occasione mancata per Trieste e il suo territorio. Sulla ciclabile Alpe Adria passano 148.000 cicloturisti all’anno, e sulla Parenzana 389.000. Il cicloturismo ha molti vantaggi: distribuisce ricchezza in modo diffuso e sostenibile sul territorio e de-stagionalizza l’offerta turistica. Trieste è tagliata fuori da questa opportunità a causa della mancanza di itinerari ciclabili sicuri, continui, gradevoli. Un peccato, perché è dal 2015 che il progetto della ciclabile del Carso è pronto in un cassetto, e già finanziato dalla Regione con quasi 3 milioni di euro. – afferma Giulia Massolino, candidata con il Patto per l’Autonomia e Consigliera comunale per Adesso Trieste – Per questo, abbiamo presentato una mozione in Consiglio e nelle Circoscrizioni interessate, per chiedere che i lavori vengano finalmente avviati. Per consentire veramente uno sviluppo della mobilità sostenibile è però indispensabile parlare anche di intermodalità. La vera soluzione all’accesso nord e al collegamento tra il Carso e la città non è certo l’ovovia, bensì una rete di trasporto pubblico intermodale efficiente. Basta riqualificare la linea ferroviaria e dotare gli autobus di rastrelliere per le bici. Meno costi, meno impatto, più risultato sulla ciclabilità, anche perché si intercetta un territorio più ampio. Sempre per aumentare l’intermodalità, abbiamo presentato a settembre una mozione per chiedere la gratuità del parcheggio di Ronchi per chi ha l’abbonamento del treno”.

Abbiamo poi raggiunto Sistiana in bicicletta, lungo una parte del percorso dove dovrebbe passare la ciclabile del Carso. Qui Dario Gasparo, biologo e insegnante, candidato nella lista del Patto per l’Autonomia, ha dialogato con Jakob Terčon, che è stato in prima linea nella gestione dell’emergenza incendi che ha colpito il Carso la scorsa estate. 

“Quando si lanciano degli allarmi e si cerca di lavorare sulla prevenzione, spesso si viene accusati di essere catastrofisti e non si trova un interlocutore attento e disposto ad ascoltare. – ha affermato Dario Gasparo – I tempi della politica sono molto più rapidi di quelli della Natura: l’amministratore spesso pensa solo all’immediato spendibile per essere rieletto e non a investire a lungo termine assecondando e seguendo le regole naturali. Forse è questo il motivo per cui non abbiamo ancora compreso che i cambiamenti climatici sconvolgeranno (e lo stanno ampiamente già facendo) il nostro modo di vivere. È dalla presa di consapevolezza del problema che può partire una gestione più oculata. Gli incendi che hanno colpito il Carso la scorsa estate hanno a che vedere con questa ottusità, ma se per i cambiamenti climatici l’impegno è enorme e va condiviso con tutti gli abitanti del pianeta, per la gestione degli incendi ci sono altre strade da percorrere, e passano attraverso la conoscenza delle dinamiche degli incendi, le cause, la mitigazione degli impatti. Serve un piano e serve ascoltare chi in questo settore lavora da sempre. Dobbiamo prenderci cura dei nostri territori in modo costante e quotidiano, perché certe tragedie non avvengano più”

“Non possiamo pensare che gli eventi estremi vissuti l’estate scorsa siano un’eccezione. Purtroppo rischiamo che diventino la regola, se i periodi di siccità prolungata e calore estremo dovessero, com’è previsto, ripetersi anche in futuro – ha concluso Jakob Terčon, capogruppo nel consiglio comunale di Duino Aurisina per la lista civica Squadra in Comune –. Per questo motivo è fondamentale che ci sia una presa di coscienza collettiva che abbia come obiettivo la prevenzione e la mitigazione dei danni. I punti critici, in particolare i tratti lungo la ferrovia, da dove è divampata la maggior parte dei focolai degli incendi della scorsa estate, devono essere protetti e manutenuti a dovere. Ma prevenzione significa anche creazione e manutenzione delle linee tagliafuoco, del sottobosco, investire in tecnologie di monitoraggio e assicurarsi che gli interventi siano tempestivi e effettuati con le risorse necessarie. Bisogna inoltre, soprattutto in un territorio di confine come il nostro, incentivare la collaborazione transfrontaliera, perché come abbiamo ben visto l’estate scorsa gli incendi non conoscono confini.”

Siamo infine arrivati a Trieste attraverso la Costiera, che vorremmo diventasse strada turistica, per un brindisi finale al tramonto.