Già nel corso delle nostre esplorazioni urbane ci eravamo accorti che nel quartiere di Ponziana ci sono alcune zone critiche. Ci eravamo soffermati su certe aree verdi in evidente stato di deterioramento, ricettacoli di immondizie e deiezioni, ma avevamo anche notato cortili e aree comuni di edifici di edilizia popolare afflitti da poca manutenzione e incuria.

Avevamo perciò organizzato nell’estate appena trascorsa – sotto un ombrellone e davanti a un tavolo di brioche calde – un punto di ascolto per dialogare con le persone che vivono in Ponziana, e proprio da quell’incontro erano giunte, tra le tante, anche segnalazioni preoccupanti su aspetti di pubblica igiene.

Era solo questione di tempo che qualche sintomo cominciasse a manifestarsi con maggiore intensità, e infatti ora ci siamo: gli abitanti di uno dei comprensori Ater del rione stanno subendo il proliferare di cimici da letto all’interno degli alloggi e di ratti negli spazi condominiali da troppo tempo non sottoposti a sfalcio e pulizia.

Le ripetute richieste di intervento all’Ater da parte delle persone che vivono in quegli edifici non sono state sufficienti per risolvere questa inaccettabile situazione. Nel frattempo Asugi ha comunicato di non considerare preoccupante la presenza degli insetti negli ambienti domestici e pertanto non ritiene necessario intervenire. È per questa ragione che Adesso Trieste ieri mattina ha convocato una conferenza stampa proprio nei luoghi interessati all’infestazione, denunciando lo stato delle cose e sollecitando l’Ater a intervenire tempestivamente su un focolaio che rischia di propagarsi anche ad altre parti del rione.

Tramite la Consigliera del Patto per l’Autonomia Giulia Massolino, la questione sarà portata all’attenzione del Consiglio Regionale. Sempre in Regione, la Giunta Fedriga continua a non rispondere anche a un’altra interrogazione relativa alla consistenza del patrimonio Ater, per fare luce sui numerosi appartamenti sfitti in città.

Il Consigliere Comunale Riccardo Laterza ritiene che Ater e Asugi non dovrebbero sottovalutare la situazione, intraprendendo misure urgenti per restituire agli abitanti degli alloggi Ater condizioni di vita normali, secondo le più elementari norme igieniche e sanitarie.