Puntare su un turismo verde, lento, attivo ed esperienziale. Un turismo sostenibile e rispettoso dell’identità della città, dell’ambiente e del territorio, ricco sia dal punto di vista economico che culturale. È questa la visione di Adesso Trieste per un rilancio del settore.

«Negli ultimi anni l’Amministrazione ha semplicemente subito il boom e la successiva crisi del settore turistico, limitandosi a qualche comunicato entusiasta su risultati per i quali non ha dato alcun contributo. Secondo Adesso Trieste serve una strategia complessiva per uno sviluppo turistico sostenibile e compatibile con l’economia cittadina – spiega Riccardo Laterza, candidato Sindaco di AT – . Il turismo al quale Trieste dovrà guardare con maggiore attenzione è proprio quello lento e di comunità. Un modello che distribuisce ricchezza in modo diffuso e coinvolge gli abitanti, ecocompatibile, economicamente vantaggioso e che, oltretutto, ha mostrato maggiore resilienza in periodo di pandemia a differenza, per esempio, di quello crocieristico».

Cicloturismo e cammini significano, infatti, scoperta e valorizzazione delle particolarità locali e identitarie della città e del Carso, in grado di connettere percorsi già esistenti come, per citarne uno, il Sentiero Italia e la Via Flavia. Si tratta di esperienze già attuate con successo in altre parti del Paese, come dimostra il caso di Girolibero, il più grande tour operator slow d’Italia, che con 15 milioni di euro di fatturato annui mostra come il turismo lento sia un mercato ricco e in espansione.

«Nel nostro bici-tour elettorale da Trieste a Torino – spiega la portavoce e capolista al Comune di Adesso Trieste, Giulia Massolino – abbiamo incontrato e intervistato anche i promotori della ciclovia AIDA “Alta Italia da Attraversare”, che hanno sottolineato la criticità dell’arrivo a Trieste lungo la Costiera, che potrebbe invece essere uno dei percorsi più attrattivi a livello  europeo, connettendo itinerari già molto frequentati come l’Alpe Adria e la Parenzana. Allo stesso tempo, per aumentare il tempo di permanenza dei turisti sul territorio, è necessario puntare su un turismo esperienziale, come quello che potrebbe offrire un eco-parco del mare diffuso, con attività sportive e ludiche, pescaturismo, itinerari museali e culturali legati al mare. Una visione di valorizzazione dell’identità del territorio opposta a quella del parco del mare, che incentiva invece un turismo di massa mordi e fuggi».

«Sicuramente il cicloturismo e il turismo lento sono da promuovere anche seguendo le linee di sviluppo turistico della Regione FVG – sottolinea Katrin Štoka, capolista di Adesso Trieste per la I Circoscrizione (Altipiano Ovest) e piccola imprenditrice vitivinicola – . Occorre una visione unitaria per tutta la ex provincia di Trieste, guardando anche oltre, all’area transfrontaliera. Per il  Carso si dovrebbe sempre pensare in un’ottica di collegamento con la città, puntando su e-bike e punti di noleggio e ricarica, facilitando questo scambio. Sicuramente il turismo slow porta tanto di più al territorio poiché il turista si ferma, gusta i prodotti tipici, crea relazioni con chi il territorio lo vive realmente. Va sviluppata una rete tra gli operatori, le associazioni come per esempio il GAL del Carso, promuovendo insieme opportunità turistiche e di mercato per gli artigiani e gli agricoltori locali».

Queste le altre proposte di AT per lo sviluppo di un turismo di qualità:

  • realizzare un piano industriale che definisca le azioni di coordinamento, di promozione e le infrastrutture da realizzare nei prossimi 10 anni da scrivere in collaborazione con le associazioni di categoria, con particolare attenzione al turismo verde, attivo e lento, quello culturale e scientifico e quello congressuale;
  • investire i proventi della tassa di soggiorno nella costruzione di percorsi ciclabili e pedonali di qualità e riqualificare gli esistenti, nonché in eventi di valorizzazione del territorio che vadano oltre il centro storico. Trieste parte da una posizione privilegiata, essendo punto di incontro di ciclovie di rilevanza europea che vedono decine di migliaia di passaggi annuali: Alpe Adria con 148.000 passaggi nel 2019, Parenzana, Eurovelo 8 e 9, ciclovia Adriatico, senza dimenticare la ciclabile del Carso, finanziata con progetto esecutivo dal 2015 e mai realizzata;
  • liberare le Rive dai parcheggi realizzando un parco lineare affacciato al mare dove realizzare, tra le altre cose, eventi culturali e sportivi;
  • incentivare il turismo culturale basato su mostre, spettacoli e festival ad ampio spettro e con attrattività internazionale, migliorando le informazioni, i percorsi e le connessioni del sistema museale, integrandolo con l’offerta esperienziale ed enogastronomica;
  • creare percorsi di richiamo per far conoscere anche i piccoli musei diffusi sul territorio, grazie a passeggiate urbane, architettoniche, archeologiche e letterarie, di concerto con l’associazione guide turistiche;
  • favorire il turismo attivo e sportivo: maratone, tornei e grandi eventi sportivi, come i Giochi della Mitteleuropa.