❌❌❌ Chiediamo che in tempi brevissimi il Comune di Trieste renda disponibile al pubblico lo storyboard, risponda ai quesiti sulla copertura finanziaria della gestione ordinaria del Museo, costituisca un Comitato scientifico di persone competenti e all’altezza della sfida, coinvolga tutti i portatori di interesse prima di avviare le procedure di gara per l’allestimento, riveda lo storyboard sulla base delle loro indicazioni e avvii la gara d’appalto solo ad avvenuta revisione dello storyboard. ❌❌❌

Nell’incontro sul Museo del Mare organizzato da Adesso Trieste mercoledì 25 maggio, abbiamo svolto quello che sarebbe invece dovuto essere un preciso compito del Comune. Prima di iniziare anche solo a pensare a un nuovo Museo, prima di cominciare a progettarlo, prima di scrivere uno storyboard, prima di lanciare i bandi di gara, avrebbe dovuto invitare a esprimere le proprie idee tutti gli esperti, le associazioni, le istituzioni che hanno a che fare in qualche modo con il mare e con la città. Era necessario organizzare delle giornate aperte, coinvolgendo la città intera, per esplorare tutte le opportunità che un progetto del genere può offrire e per valutare con quali centri di ricerca della città e dei territori limitrofi, anche transfrontalieri, è possibile collaborare per la sua riuscita. 

Durante l’incontro – che è stata una vera e propria operazione di intelligenza collettiva – sono emerse molte sollecitazioni in tal senso, ma anche un grido di allarme, perché al momento sembra mancare totalmente una cabina di comando del Museo. Chi sta coordinando questo progetto così strategico, finanziato con ben 33 milioni di euro? Chi sta decidendo, non solo sull’esibizione e il percorso narrativo, ma sulla pianificazione finanziaria relativa alla sua gestione quando aprirà ed entrerà a regime? Per avere un termine di paragone, il Museo della Scienza di Trento che attira 500.000 visitatori all’anno ha 260 dipendenti e un bilancio di 10 milioni di euro, metà dei quali sono contributi pubblici. Qual è la copertura finanziaria prevista per la gestione del Museo del Mare per i prossimi 5-10 anni? Sarà gestito come gli altri Civici Musei della città, cioè male, tenendo in considerazione le vergognose condizioni salariali dei loro operatori?

La discussione si è polarizzata su tre aree di interesse, che riassumiamo qui brevemente, ma che tra poco si potranno approfondire in una pubblicazione che stiamo preparando: 

  1. Il Museo non deve guardare solo al passato, ma raccontare il presente e il futuro dei trasporti marittimi e della ricerca scientifica. Deve essere, ad esempio, anche uno spazio dove l’Autorità Portuale possa organizzare incontri aperti alla cittadinanza per informarla sulla pianificazione e la programmazione delle attività portuali, una sorta di Urban Center del mare. Il suo Comitato scientifico deve coinvolgere giovani, che possano sentire come loro questo luogo e farlo diventare un catalizzatore e un riferimento culturale di tutte le realtà triestine della produttività, dell’industria, della scuola, della formazione. Deve avvalersi di giovani divulgatori scientifici per ideare percorsi che sappiano informare sulle direzioni della ricerca di oggi, in un costante dialogo e scambio con i centri di eccellenza della città.
  2. Non deve essere un museo generalista ma deve concentrarsi sugli aspetti specifici della nostra storia e del nostro rapporto col mare. Ci sono passaggi fondamentali nella storia della navigazione, dell’economia del mare e della ricerca scientifica in cui Trieste ha svolto un ruolo di primaria importanza, ma che non sono stati ancora sufficientemente indagati. Tuttavia, chi ha scritto lo storyboard (l’insieme dei criteri espositivi che servono a tracciare un percorso logico e narrativo tra gli oggetti e gli spazi) era abbastanza competente su questo specifico argomento per decidere quali sono questi snodi storici? Il risultato non è noto: questo documento è indisponibile al pubblico perché risulta essere ancora secretato, senza una reale ragione.
  3. Le collezioni da valorizzare. Prima di fare lo storyboard si è avviato un inventario generale del patrimonio presente in città che potrebbe essere esposto, stabilmente o temporaneamente, nel Museo? L’Osservatorio astronomico, la Facoltà di Ingegneria, l’Ogs, l’Istituto Nautico avevano dato la disponibilità a conferire le loro ingenti e preziose collezioni al Museo del Mare ma non sono mai stati sentiti o coinvolti (né lo è stata l’Area Marina Protetta di Miramare per la sua esperienza nella divulgazione scientifica). Lo stesso vale per le associazioni marinare come l’Aldebaran che conta 70 anni di storia e possiede un’estesa raccolta di modelli, disegni, libri. Ma questo stesso discorso si può estendere ai collezionisti privati, che in alcuni casi sarebbero ben felici di collaborare col Museo. Visto che nessuna di queste istituzioni è stata mai contattata, temiamo che il documento – tuttora secretato – sia estremamente parziale e non tenga conto della reale ricchezza del patrimonio che il Museo potrebbe raccogliere.

Noi di Adesso Trieste siamo molto soddisfatti di essere riusciti a organizzare uno spazio di confronto e a ottenere già dei risultati dal dibattito, e ci auguriamo di continuare a collaborare con le realtà che vi hanno preso parte lavorando insieme per il futuro della nostra città.

➡️ Tutti gli interventi e il dibattito si possono ascoltare su YouTube.

➡️ Oppure si possono leggere in questo report.

 

 

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