Il punto dove Corso Saba e via Carducci confluiscono in un nevrotico traffico controcorrente si chiama Largo Barriera Vecchia. La distanza tra gli edifici delle due sponde opposte apre una larghissima finestra sul cielo, e il cielo, in Barriera Vecchia, è come un’altra piazza sospesa su un livello superiore e irraggiungibile. Pochi altri luoghi nel cuore della città hanno così tanta aria, seppur inquinata, e così tanta luce.

L’escursione urbana di Adesso Trieste che si è svolta sabato 30 gennaio ha avuto come punto di ritrovo proprio il vasto marciapiede alberato di Barriera Vecchia, davanti al Mercato Coperto. Queste nostre esplorazioni con le quali andiamo a scoprire insieme alle triestine e ai triestini spazi e idee quotidiani ma sui quali magari ci soffermiamo poco per mancanza di tempo, sono necessariamente piccoli assaggi ricchi però d’ispirazione. Chi partecipa alle passeggiate, trae spunti per nuove riflessioni che possono diventare veri e propri progetti. Questo risponde esattamente allo spirito e alle ragioni d’essere di Adesso Trieste: agire sul territorio non soltanto “per” i cittadini, ma “insieme” a loro.
La partecipazione che ogni volta constatiamo è formidabile. Sabato eravamo così numerosi che la prima tappa al Centro Culturale Islamico di Trieste المركز الثقافي الاسلامي – تريستة
ha dovuto subire qualche variazione. Non siamo potuti entrare perché eravamo in tantissimi, troppi per le norme di sicurezza sanitaria, e se da un lato questo ci ha costretti a rinunciare alla visita della moschea, della biblioteca e delle sale di studio, dall’altro non ci ha fatto sentire meno accolti. Il presidente emerito e portavoce del Centro, Saleh Igbaria, ci ha raggiunti sulla strada e, dopo aver fatto alcuni cenni sulla comunità musulmana triestina, presente in città dalla metà del ‘700, ha ricordato come il Centro sia uno strumento di integrazione efficace grazie anche ai corsi di italiano che vengono tenuti in favore di persone che ancora non conoscono la nostra lingua e vogliono apprenderla.

Triestini si può esserlo per nascita, ed è un caso, ma lo si può diventare, ed è un desiderio.

Abbiamo poi raggiunto il piano superiore del Mercato Coperto, un altro spazio importante e sottoutilizzato vittima dell’inerzia e della mancanza di immaginazione. Dopo un cenno storico e urbanistico per inquadrare il contesto in cui ci stavamo muovendo a cura del nostro Massimo Braini, archeologo e topografo, l’architetta Lucia Krasovec-Lucas, responsabile triestina di Aidia Trieste, l’Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti, ci ha permesso di ripercorrere le origini e le vicende più recenti che hanno portato all’attuale stallo nella rigenerazione di un edificio con caratteristiche tali da renderlo idoneo a far felicemente convivere sotto le sue vetrate moltissime attività commerciali, professionali, culturali e sociali, nel rispetto della natura popolare del luogo e in stretta connessione con le caratteristiche del rione che lo ospita. Quando Adesso Trieste governerà la città, la valorizzazione degli spazi pubblici secondo gli interessi, le aspettative e i desideri della cittadinanza sarà una delle massime priorità.

Abbiamo concluso il nostro breve e denso percorso in via Foschiatti, un tratto di strada una volta conosciuta come via del Solitario (quando venne aperta, nel 1840 per unire la via del Torrente al nuovo Ospedale, completato nel 1833 e a via D’ Azeglio) e che oggi è la testimonianza concreta di come la pedonalizzazione sia sempre vantaggiosa per i residenti e per lo sviluppo del piccolo commercio. Poche decine di metri sgomberati completamente da automezzi in transito e in sosta aumentano subito la socialità , moltiplicano lo spazio a disposizione delle persone, migliorano gli affari e agevolano la mobilità pedonale. Delle questioni legate alla mobilità e alla vivibilità del rione si è occupato anche Paolo Radivo, illustrando alcune delle osservazioni da lui presentate al Piano Particolareggiato del Centro Storico, il quale tra le altre cose prevede l’ennesimo parcheggio a silos della zona, tra via della Maiolica e via San Maurizio.

Vi aspettiamo per le prossime escursioni. Non vediamo l’ora di sapere cosa avete in mente per rendere la nostra città più moderna, dinamica, piacevole da vivere e accogliente.