Durante l’esplorazione urbana organizzata nel rione di Valmaura ci siamo confrontati con i cittadini, tra le altre cose, sullo stato di degrado in cui versa l’area verde di pertinenza del comprensorio Ater in Strada Vecchia dell’Istria e del fatto che il Centro Civico di via dei Macelli 1 risulta ancora chiuso, sebbene il 15 giugno 2020 l’amministrazione avesse indetto una conferenza stampa per decretarne la fine dei lavori di riqualificazione. Abbiamo perciò deciso di scrivere in merito al Comune di Trieste e all’ATER, per avere delle risposte chiare dai diretti interessati.
Per quanto riguarda l’area verde, che risulta piuttosto ampia, è completamente transennata e non accessibile; il manto erboso è coperto in alcuni punti da enormi cumuli di terra abbandonati da parecchi anni. In un rione così densamente popolato e edificato come quello di Valmaura, l’accesso a un’ampia area verde, meglio ancora se alberata, migliorerebbe sicuramente la qualità della vita dei suoi abitanti, oltre a fornire una zona per combattere le isole di calore in estate.
In un momento come quello che stiamo vivendo, in cui ci siamo trovati spesso a poter uscire di casa solo nei pressi delle nostre abitazioni, in un momento storico in cui il tema dell’ecologia non può più essere relegato a un ruolo di secondo piano, e in una città già tanto penalizzata dalla mancanza di verde urbano, ci sembra un vero e proprio scandalo, oltre che un grave spreco, lasciare questo spazio in condizioni di totale incuria e inutilizzo. Chiediamo inoltre all’Ater di dare avvio a un percorso di progettazione partecipata con i cittadini del rione per capire quali sono le esigenze di cui tenere conto per la realizzazione del giardino che da tanti anni aspettano invano.
Per quanto concerne il centro civico, ricordiamo che l’assessore Elisa Lodi, al notiziario di Telequattro del 13 giugno 2020, si era espressa in maniera puntuale e aveva previsto l’entrata in funzione del servizio in tempi brevi, strettamente necessari per il trasloco, tra fine estate e inizio autunno. Ci sembra curioso che per la parte più consistente dei lavori di riqualificazione sia bastato un anno, mentre per arredare gli uffici e dotarli di computer ci vogliano più di sei mesi.
Essendo chiusi altri Centri Civici della zona, da anni ormai gli abitanti di tutta la parte sud-est di Trieste, per ottenere i certificati anagrafici di cui hanno bisogno, o per rifare i documenti, sono obbligati a servirsi del Centro Civico di via Locchi o di quello di Opicina, dove l’aggravio di lavoro comporta una maggiore lentezza nel servizio. Tuttavia, anche senza tener conto della scomodità geografica, ci sembra di essenziale importanza che i servizi comunali possano essere garantiti anche e soprattutto in questo periodo di pandemia.
L’apertura di un nuovo Centro Civico, come si intuisce facilmente, potrebbe sveltire le pratiche di cui ha bisogno la cittadinanza, dando finalmente alla VII circoscrizione di Trieste – la seconda più popolosa con i suoi 40.000 residenti – un servizio che gli abitanti attendono da anni.
C’è infine da considerare il progetto di trasferimento della sede del Distretto n. 3 da via Puccini all’area ex Irfop in piazzale Valmaura, grazie al quale sarebbe possibile accorpare vari servizi, come gli ambulatori specialistici, la palestra per la riabilitazione, i servizi dedicati agli anziani, il Cup e gli uffici amministrativi, oltre all’auspicabile ed efficace integrazione con i servizi assistenziali del Comune, similmente a quanto avviene nelle Microaree.
Si tratta di una scelta senza dubbio condivisibile che permetterebbe di lasciare la sede attuale in via Puccini, non più a norma e oltretutto in affitto, e di avvicinare i servizi all’altra sede del Distretto 3 nel complesso Ater di Valmaura e, vista la posizione centrale, potrebbe diventare un vero e proprio centro nevralgico per gli abitanti del rione, essendo tra l’altro comodamente raggiungibile sia con i mezzi pubblici che con quelli privati.
Tuttavia, per ora, ci risulta che l’area ex Irfop sia parzialmente in stato di abbandono e in parte ancora occupata dal Corso di laurea in infermieristica dell’Università di Trieste. Nonostante il progetto per la nuova sede del Distretto sia già stato approvato e i finanziamenti regionali già accantonati da diversi anni, i lavori per il restauro degli edifici non sono mai iniziati.