La gestione delle consegne di pacchi e merci, con l’esplosione del commercio online, sta aumentando i problemi nella gestione della logistica dell’ultimo miglio e facendo crescere, anche a Trieste, i problemi di traffico e sosta. Tutto ciò deve essere affrontato innovando la gestione della logistica prendendo esempio dalle buone pratiche sviluppate in molte città italiane ed europee.

Il Sindaco Dipiazza ha recentemente commentato il cosiddetto “caos logistico”  affermando che “le regole devono essere osservate” e “si tratta di educazione: cercheremo di ripristinarla con le dovute maniere”. Adesso Trieste ritiene che limitare l’attenzione al ripristino della buona educazione, come fa Dipiazza, senza considerare la necessità e l’opportunità di gestire il cambiamento, sia una risposta insufficiente o piuttosto una non-risposta.

Le affermazioni di Dipiazza sorprendono soprattutto perché il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS) recentemente adottato dal Comune di Trieste dedica dettagliata attenzione al tema della logistica urbana, propone una serie di misure suggerite dal tavolo di consultazione con gli operatori economici, che hanno contribuito a identificare i punti di forza e le debolezze dell’attuale situazione della logistica in città. Inoltre, analizza le  opportunità di cambiamento e i rischi dell’inazione, cita e descrive le buone pratiche di città italiane, Torino e Parma in particolare, che hanno fatto della gestione integrata della logistica un punto di forza per una vitalità economica sostenibile del tessuto urbano. Si tratta di realtà che hanno fatto proprie  le opportunità offerte dagli incentivi per la logistica sostenibile,  piuttosto che su restrizioni e punizioni. 

Tre esempi: 

  • sistemi incentivanti di accesso alle aree di carico-scarico nei centri urbani e – in modo più restrittivo – nelle isole pedonali in fasce orarie preferenziali per veicoli a basse emissioni tramite sistemi di accreditamento che presentano una complessità tecnologica a dire poco contenuta;
  • l’allestimento di micro-centri di consolidamento per CargoBike in locali di proprietà del Comune dati in uso a prezzo simbolico all’operatore senza altro aggravio se non quello di incentivare lo spirito di iniziativa; 
  • il dialogo continuo con gli operatori economici per un’implementazione progressiva e concertata da specifiche filiere a tutte le categorie merceologiche. 

In questo senso, vale la pena segnalare l’allestimento e l’utilizzo in modo sinergico di aree destinate all’agroalimentare – come potrebbe essere l’area di destinazione del mercato ortofrutticolo  a Trieste – per gestire la logistica cosiddetta “di ultimo miglio”, permettendo di includere il “fresco” tra le prime filiere interessate da una logistica integrata. Sono solo alcuni degli esempi che altre città stanno mettendo in pratica già da anni, spesso sulla base dello scambio di buone pratiche con altre città e il supporto di finanziamenti europei. 

Una delle raccomandazioni chiave raccolte da Adesso Trieste nel ricco scambio di informazioni con alcune delle amministrazioni comunali citate come “buone pratiche” nel PUMS di Trieste indica che alle misure di massima del PUMS devono seguire iniziative ad hoc per evitare che rimangano sulla carta. 

Al contrario da quanto affermato dagli uffici tecnici del Comune in merito, appare evidente che la ricerca non è appena partita, la letteratura è abbondante, le buone pratiche non solo esistono, ma sono consolidate nel tempo. Inoltre, Adesso Trieste ha riscontrato molta apertura e disponibilità a condividerle da parte dei responsabili presso le amministrazioni comunali che abbiamo avuto il piacere di contattare. 

A tale proposito, ci teniamo a segnalare ai responsabili presso l’amministrazione comunale di Trieste, il  documento ‘La logistica urbana in una visione integrata’, predisposto congiuntamente dalla Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, da ANCI, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e da Freight Leaders Council. Tale documento – disponibile sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – è rivolto ai decisori (centrali e locali), fornisce una sorta di vademecum al tema della logistica urbana sostenibile e alla definizione olistica delle politiche, ed è corredato da esempi di misure implementate. 

Il gruppo di lavoro di Adesso Trieste che si occupa di mobilità urbana ha letto con attenzione i documenti, le richieste degli operatori di settore nel tavolo di consultazione merci per il PUMS di Trieste, e ha scambiato esperienze e impressioni con altre amministrazioni comunali che hanno optato – già da un po’ – per gestire il cambiamento anziché subirlo. Sul tema organizzeremo a breve una diretta facebook in cui verranno raccontate queste buone pratiche da cui Trieste deve prendere esempio per costruire una logistica moderna e sostenibile e che saranno presenti nel programma con cui Adesso Trieste si candida a governare la città.