È stata appena presentata la Giunta Dipiazza IV. Si è così concluso il lungo mercanteggiamento interno a un centro-destra tutt’altro che coeso, che ha gestito la distribuzione degli incarichi esclusivamente in termini di bilanciamento degli interessi dei partiti, affrontando peraltro le disuguaglianze di genere come una mera questione burocratica legata alle quote rosa.
Come Adesso Trieste abbiamo dimostrato che una politica diversa, che metta al centro la partecipazione e il dialogo, anteponendo le capacità delle persone alle strategie dei gruppi d’interesse, sia lo strumento migliore per risolvere il problema della disparità di genere. Lo dimostrano i nostri risultati elettorali: chi ci ha votato ha contribuito ad eleggere 11 donne e 6 uomini all’interno dei Consigli Circoscrizionali e del Consiglio Comunale. Speriamo che la nostra esperienza possa nei prossimi anni essere d’esempio anche per altre forze politiche.
In relazione alla composizione della Giunta, sono state in particolare confermate le indiscrezioni delle ultime ore: Sandra Savino, deputata alla Camera per Forza Italia, sarà Assessora all’Urbanistica. La sua nomina rischia di rappresentare un grave danno per la città tutta, per il semplice fatto che gestire al meglio due incarichi altamente dispendiosi in termini di tempo e impegno sarebbe impossibile per chiunque.
L’Assessorato all’Urbanistica, come ma forse ancora più di altre deleghe, richiede presenza costante, attenzione e professionalità che difficilmente potranno essere garantite a distanza da una parlamentare che, passando a Roma la metà della settimana, non potrà conoscere le esigenze specifiche del nostro territorio, né accompagnare adeguatamente gli uffici comunali nelle proprie attività ordinarie e straordinarie. Questo a maggior ragione in anni complessi come quelli che ci apprestiamo ad affrontare, nei quali più che a una presunta attività di lobby nei salotti romani, un Assessore all’Urbanistica dovrebbe dedicarsi alla rigenerazione dei rioni più periferici, a garantire uno sviluppo equilibrato del centro storico, a gestire la partita del Porto Vecchio non come una mera operazione immobiliare ma come un’occasione storica di rilancio per Trieste.
Nel frattempo, e in attesa di vedere all’opera la Giunta Dipiazza IV, non possiamo che constatare che, sull’altare delle estenuanti trattative tra i partiti del centro-destra, ad essere stato sacrificato è il diritto delle triestine e dei triestini ad avere una Giunta interamente impegnata a tempo pieno per il bene della città.