Il Patto per l’Autonomia crede che anche la politica debba essere più inclusiva, non solo per quanto concerne le pari opportunità di genere, ma anche qualunque forma di discriminazione. Questa apertura è d’altra parte dimostrata anche nella composizione della lista del Patto sul Collegio di Trieste, che vede una maggioranza di 6 donne e solamente 3 uomini, un bilancio piuttosto inusuale nelle competizioni elettorali. Alla vigilia dell’8 marzo, alla cui manifestazione le candidate e i candidati alle Regionali hanno partecipato, la lista racconta la propria visione, il quadro attuale e cosa debba essere migliorato per una Regione realmente paritaria, inclusiva, intersezionale.

“Il tema prioritario per la parità dev’essere quello del lavoro – dichiara Roberta Nunin, Professoressa di diritto del lavoro ed ex Consigliera di Parità regionale – è inaccettabile che il tasso di occupazione femminile sia di ben 14 punti inferiore a quello maschile (60% vs 74%) e che le retribuzioni annuali siano più basse, in media, di oltre 9000€ per le donne rispetto gli uomini, come evidenziato in una recente ricerca. Per quanto riguarda la politica, invece, la prima legge che ci impegniamo ad approvare nella nuova legislatura è quella della doppia preferenza di genere, per tre volte bocciata dalla consiliatura Fedriga, che infatti ha visto solo 6 donne su 49 consiglieri: evidentemente qualche uomo ha paura di perdere la propria poltrona.”

“Anche la salute di genere e l’attenzione alle specificità della salute della donna, è un tema fondamentale – ha proseguito Ofelia Altomare, capolista del Patto per l’Autonomia su Trieste, infermiera e già Direttrice del Distretto n.3. – L’attenzione alla salute della donna deve riscontrarsi nella prevenzione e nella cura, e nei luoghi di cura e assistenza. Dobbiamo promuovere maggiore specificità e personalizzazione in tutti i contesti e settori, tra i quali  la medicina del lavoro. Promuovere cultura in questo campo a partire dalle giovani generazioni è un obiettivo di salute che favorisce il benessere di tutta la comunità. Va sottolineato che il settore della sanità vede una prevalenza di donne impiegate pari al 75%, ma le carriere apicali sono ancora prerogativa in gran parte di uomini”. 

“Gli organi di parità devono ritornare ad avere un ruolo effettivo e non puramente di facciata – ha aggiunto Giulia Massolino, candidata e componente di diritto della Commissione Pari Opportunità del Comune di Trieste in qualità di Consigliera – La scorsa settimana ho fatto una segnalazione al Presidente della Commissione Trasparenza riguardante come viene gestita la Commissione Pari Opportunità del Comune di Trieste. Ci sono stati degli episodi sgradevoli, nei quali si è impedito alle Consigliere di visionare i progetti rimessi al voto delle Commissarie e si è chiesto loro di non prendere parola durante le sedute. Ruolo della Commissione dovrebbe essere quello di indirizzare le scelte politiche per una città più a misura di donne e bambine. Nelle scelte urbanistiche va tenuto conto delle differenze di genere, limitando invece scelte che fanno sentire insicure le donne: dai sottopassaggi bui al punto di arrivo dell’ovovia in un parcheggio buio e deserto. L’anno scorso abbiamo avviato un gruppo che abbiamo chiamato femminismi intersezionali, perché le nuove battaglie devono guardare all’inclusione in ottica intersezionale e non solamente di genere: bisogna lottare contro ogni discriminazione, includendo tutte le diversità.”

“C’è molto da fare anche sul tema della toponomastica di genere – Michela Novel, candidata nella lista Patto, Presidente della V Circoscrizione ed ex Commissaria della CPO che ha approfondito in particolare il tema della toponomastica femminile – a Trieste ci sono decisamente poche vie, piazze, statue dedicate alle donne illustri della città. Abbiamo infatti sostenuto la decisione di dedicare una statua a Margherita Hack, e collaborato al percorso partecipativo che ne ha individuato la collocazione coinvolgendo la cittadinanza.”

“Già nella campagna per le Comunali, con Adesso Trieste, avevamo avuto sette capolista donne – ricorda Franca Vilevich, Vicepresidente della IV Circoscrizione – la costruzione di un ambiente politico accogliente ha fatto sì che molte donne competenti e capaci riuscissero a emergere e decidessero di mettersi in prima linea nella sfida elettorale. Abbiamo voluto costruire le stesse condizioni anche per questa nuova sfida alle Regionali con il Patto per l’Autonomia. Dobbiamo però lavorare insieme agli uomini, non in contrapposizione”.

Conclude infatti l’incontro Dario Gasparo,  insegnante e biologo, candidato nella lista del Patto: “Fondamentale la sensibilizzazione già dai primi cicli di istruzione, io affronto sempre il tema con le mie classi. Solitamente parto da un approccio biologico e da alcune preziose considerazioni che derivano dal mondo animale. I temi della parità devono riguardare tutte e tutti.”

 

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