Questa la nota condivisa dalle forze di opposizione e mandata alla stampa riguardo alla riforma della legge elettorale in Friuli Venezia Giulia

Approderà il 20 marzo nell’aula del Consiglio regionale il DDL 15 con il quale la maggioranza regionale intende, unilateralmente, abbassare dal 50% al 40% la soglia per l’elezione diretta al primo turno dei Sindaci nei Comuni con più di 15 mila abitanti, riducendo fortemente, se non affossando del tutto, il ricorso al secondo turno di ballottaggio.

Questa proposta, avanzata senza consultare preventivamente il Consiglio regionale, rappresenta un attacco alla nostra democrazia e una limitazione alla rappresentatività del popolo. Il vincitore sarebbe infatti, fin dall’inizio, il rappresentante di una minoranza, in evidente contrasto con lo spirito della legge elettorale a doppio turno, che legittima l’elezione a Sindaco sulla base proprio della maggioranza assoluta di preferenze date dagli elettori, fornendo una seconda sede di esercizio della democrazia qualora nessun candidato raggiunga il 50%+1 dei consensi al primo turno.

È goffo, oltre che indimostrato, il tentativo di presentare questa proposta come un modo per contrastare l’astensionismo che, anzi, come argomentato anche da Franco Belci, va combattuto favorendo la partecipazione – quella diretta della cittadinanza, quella dei corpi intermedi e quella degli organi assembleari rappresentativi della complessità della società – e non adeguandosi al ribasso fino al suo declino.

Quando si parla di leggi di riforma del sistema elettorale, due principi andrebbero rispettati: non si facciano per avvantaggiare o colpire uno schieramento, non si facciano a colpi di maggioranza.

Denunciamo, inoltre, la modifica attuata allo Statuto del Friuli Venezia Giulia, rimuovendo un elemento di garanzia democratica che permetteva ai cittadini di essere consultati sulle modifiche alle leggi elettorali. Anche il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha espresso preoccupazione per il fatto che una modifica così radicale della legge sull’elezione diretta dei sindaci possa essere proposta senza consultare i Comuni.

Già oggi il Consiglio regionale ha poco potere rispetto ai voleri della Giunta: con questa legge il Centrodestra fa un passo ulteriore verso la progressiva rimozione degli elementi di garanzia delle minoranze e della rappresentanza di tutte le istanze ancora presenti nell’ordinamento regionale.

Chiediamo che il DDL 15 venga ritirato e che si consultino Comuni e cittadinanza prima di modificare regole del gioco che sono una garanzia per tutti e non uno strumento nelle mani di maggioranze temporanee.

Aderiscono:
Gruppo consiliare Adesso Trieste
Gruppo consiliare M5S Trieste
Gruppo consiliare PD Trieste
Gruppo consiliare Punto Franco
Coordinamento politico Adesso Tieste
Rifondazione Comunista Trieste
Gruppo consiliare Gorizia è tua
Gruppo consiliare Noi Mi Noaltris GO!
Gruppo consiliare PD Gorizia
Forum Gorizia
La Sinistra per Monfalcone
PD Gorizia
Gruppo consiliare Alleanza Verdi Sinistra Possibile Udine
Gruppo consiliare PD Udine
Federazione Quadrifoglio
PD Udine
Segretario circolo PD Udine
Segretario Azione Udine
Spazio Udine
Gruppo consiliare M5S Pordenone
Gruppo consiliare PD Pordenone
Il Bene Comune Pordenone
PD Pordenone
Gruppo consiliare regionale Alleanza Verdi Sinistra
Consigliera M5S del Gruppo misto regionale
Gruppo consiliare regionale Patto per l’Autonomia-Civica FVG
Gruppo consiliare regionale PD Regione
Alleanza Verdi Sinistra FVG
Europa Verde – Verdi FVG
Patto per l’Autonomia
PD Fvg
Sinistra Italiana FVG
Possibile FVG