Trieste resta a secco rispetto ai contributi che il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali ha distribuito per investimenti in progetti di rigenerazione urbana nell’ambito del PNRR (2021-2026). È questa la denuncia di Adesso Trieste, che chiama in causa la Giunta Comunale, che avrebbe dovuto presentare delle proposte entro giugno dello scorso anno.

Un totale di 3,4 mld di € dai quali la nostra città è rimasta esclusa, non potendo dunque partecipare a una partita fondamentale per lo sviluppo e il miglioramento della qualità della vita delle aree periferiche. Mentre il Porto, anche grazie alla capacità del suo management, ha ottenuto ben 416 mln di € di investimenti con un effetto moltiplicatore notevole (500 mln di investimenti privati previsti) il Comune non è stato capace di fare nemmeno lontanamente la stessa cosa.

Ci chiediamo come sia possibile che il Comune si sia perso quest’opportunità. Forse era troppo  concentrato sull’ottenimento di fondi per un’opera inutile e dannosa come quella dell’ovovia, riuscendo peraltro a ottenere una quantità di risorse decisamente esigua rispetto ad altre città che hanno puntato su sistemi di trasporto più efficienti, flessibili, sicuri e meno impattanti come le tranvie, spesso coniugando questi interventi con operazioni di rigenerazione urbana a favore delle persone.

A quanto si evince dalla graduatoria pubblicata dal Ministero, il Comune di Trieste non ha presentato nemmeno una domanda di finanziamento, a fronte delle tre proposte presentate da Udine, delle otto presentate da Pordenone e delle dieci presentate da Gorizia, nonché da quella presentata da Monfalcone che è l’unica in Regione a essere stata finanziata con poco più di 1,5 mln di €.