Non è mai stato dimostrato che mettere delle pistole in mano alla Polizia Locale renda più sicura una città.

È invece sicuro che tagliare i finanziamenti all’educazione di strada, alla salute territoriale, all’accoglienza e ai servizi sociali produca in coloro che ne restano esclusi risentimento, frustrazione e rabbia, ovvero le emozioni negative che, quando cominciano a diffondersi, compromettono la sicurezza.

Perciò, per aumentare la sicurezza, è di gran lunga più utile finanziare progetti di contrasto alla povertà e alla disoccupazione, e investire fondi per il recupero e la cura di tossicodipendenti e alcolisti.

Trovandosi davanti a due possibili soluzioni, una delle quali di efficacia garantita, non c’era dubbio che la Giunta Comunale di Trieste scegliesse invece l’altra, quella senza alcun fondamento.

Nessuno sa bene a cosa potrebbero servire le pistole che il Comune di Trieste presto consegnerà agli agenti della polizia municipale. Forse hanno solo la funzione di dare l’apparenza che tutto sia sotto controllo, quando invece è sempre più evidente che le questioni sociali davvero critiche non vengono mai affrontate, vuoi perché servirebbero persone competenti, vuoi perché le soluzioni di facciata sono sempre più facili, anche se poi non portano da nessuna parte.

La ragione ufficiale di questo provvedimento sarebbe che i turni di notte devono essere svolti per legge da personale armato, il che è già di per sé abbastanza insensato. Non c’è una relazione ragionevole tra necessità di portarsi dietro armi da fuoco e lampioni stradali accesi.

Ma, ancora di più, ci si domanda perché la Polizia Locale debba fare turni di notte quando già altre forze dell’ordine eseguono lo stesso servizio.

È difficile trovare una logica in una decisione che non persegue scopi pratici ma solo superficiali tornaconti politici.

Non ci resta che sperare che le nuove pistole dei Vigili Urbani non vengano mai usate per quello che è l’unico scopo che ne giustifica la produzione: nuocere gravemente alla salute di chi viene colpito, e far finire in un mare di guai chi ha premuto il grilletto.