Eravamo tante e tanti di AT stamattina al corteo del primo maggio!
Abbiamo sfilato con lo striscione della campagna #sottodiecièsfruttamento promossa da UP – Su la testa per dire stop al lavoro povero e istituire un minimo salariale sotto al quale non è possibile pagare lavoratrici e lavoratori.
Nonostante i proclami sulle scalate nelle classifiche della qualità della vita, Trieste è una città dove il lavoro povero, intermittente, nero e grigio continua a crescere, dalla ristorazione all’edilizia, dai servizi alla persona fino ad arrivare a settori di diretta competenza del Comune.
È il caso delle operatrici e degli operatori museali, impiegati con un contratto da 5€ lordi l’ora da Euro&Promos nell’ambito di un appalto vinto con un ribasso del 25%, che in questi giorni hanno iniziato una mobilitazione per rivendicare salario e condizioni lavorative in grado di garantire loro la possibilità di costruirsi una vita degna. Il sistema di sfruttamento che caratterizza questo settore è consolidato da tempo, non riguarda solo il settore dei musei, ed è favorito dalle scelte stesse del Comune in fase di redazione della gara d’appalto.
Per Trieste proponiamo una revisione complessiva, in collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori, di tutte le gare d’appalto comunali garantendo, attraverso delle clausole tecniche, la tutela dei salari e della continuità occupazionale, la qualità dei servizi e la filiera corta.
Buona festa del lavoro a tutte e tutti!