Nonostante la contrarietà di una larghissima parte della cittadinanza, e nonostante le promesse di coinvolgimento, la Giunta Dipiazza ci riprova: poco più di un anno fa la grande distribuzione era uscita dalla porta del Mercato Coperto, e ora il Comune prova a farla rientrare dalla finestra, con un cambio di denominazione (“super-fresco” anziché “supermercato”) che ricorda l’escamotage lessicale da “ovovia” a “cabinovia metropolitana”, ma che non risolve alcun problema che deriverebbe dall’atterraggio dell’ennesima proposta di grande distribuzione nella struttura di Via Carducci.

Con la presenza di un operatore internazionale della GDO come quello che, a quanto si apprende da Il Piccolo, gestisce 600 punti vendita in Francia, infatti, il destino dei piccoli operatori attualmente presenti nel Mercato, già reso difficile dall’assenza di supporto e interesse dell’Amministrazione, sarebbe definitivamente segnato. Tutto ciò è incompatibile con il contenuto del lascito di Sara Davis, che aveva donato la struttura al Comune affinché le piccole operatrici dell’epoca – le venderigole – trovassero un luogo sicuro dove poter vendere i propri prodotti. Ma è ancora più inaccettabile nel contesto di una città dove continuano ad aprire supermercati – uno ogni 2.000 abitanti – mentre la politica abbandona a se stesso il piccolo commercio, rinunciando al suo valore sociale e al suo potenziale in termini di sostenibilità economica e ambientale

Per noi è fondamentale sgomberare il campo da qualsiasi ipotesi di grande distribuzione nel Mercato Coperto e ripartire dalla nascita di un consorzio tra gli operatori già presenti nella struttura e nuovi possibili investitori. La formula consortile, già sperimentata con successo in altre città, garantisce una maggiore autonomia nella gestione della struttura, eliminando le lungaggini burocratiche che tengono bloccato da anni il Mercato. Permetterebbe inoltre di sviluppare soluzioni creative per la sua rigenerazione, combinando commercio, artigianato, attività aggregative e culturali, e anche coinvolgendo realtà che si sono già rese disponibili come GAL Carso – LAS Kras, Slow Food e WWF, o ancora altre attive a livello locale su temi come la lotta allo spreco alimentare.

L’Amministrazione dia un reale segnale di vicinanza alle esigenze dei piccoli operatori economici: apra immediatamente un tavolo per condividere le scelte relative al Mercato Coperto e, più in particolare, la destinazione dei 450.000 € attualmente a bilancio per la sua riqualificazione, ancora orfani di un progetto chiaro. È quello che chiedeva anche un ordine del giorno da noi presentato nel corso della discussione dell’avanzo di bilancio e fatto proprio dalla Giunta Comunale. Durante la campagna elettorale Dipiazza aveva annunciato provocatoriamente che era disponibile a cedere le chiavi del Mercato Coperto a chi fosse disponibile a sviluppare un progetto per il suo rilancio: è giunto il momento che le consegni agli operatori che per anni sono rimasti dimenticati e inascoltati.