Dal contrasto alla povertà alla lotta ai poveri, è questo il passaggio dal Reddito di cittadinanza alle nuove diverse misure che andranno a sostituirlo: innanzi tutto la soglia ISEE per accedervi a ribasso (da 9.360 a 7.200 euro) e poi la distinzione tra occupabili (che a quanto sembra rischieranno proprio di trovarsi senza alcuna misura di sostegno) e non, fuorviante e discriminatoria in quanto basata solo sulla composizione del nucleo famigliare e non sulle condizioni sociali ed economiche, e che rischia così di considerare occupabili persone che non lo sono.

Inoltre gli importi degli assegni saranno sensibilmente ridotti assieme alle possibilità di rinnovo delle misure, divieto di rifiutare qualsiasi offerta di lavoro indipendentemente da quale essa sia (in termini sia di trattamento sia di durata dello stesso), ma nulla emerge sulle politiche attive del lavoro se non sgravi alle imprese e reintroduzione dei voucher e di contratti a tempo determinato più brevi.

Queste misure sono solo l’ennesima pagina odiosa di una lotta contro i poveri che sottende alla dimensione della povertà come colpa del singolo e non dell’incapacità dello stato di provvedere ad un reinserimento sociale e garantire l’autonomia della persone nel proprio percorso di vita.

Crediamo che il Reddito debba essere un diritto universale, molto diverso da un sussidio, su base individuale e non famigliare anche per tutelare donne e minori nella loro autonomia, crediamo che i nostri diritti vadano reclamati e difesi e vogliamo costruire una rete cittadina per farlo!

Stiamo costruendo una mobilitazione nazionale su questi temi che ci porterà a manifestare a Roma il 27 maggio, assieme alla rete nazionale Ci vuole un reddito.

Per questo promuoviamo un’assemblea pubblica per il giorno venerdì 12 maggio alle ore 18 alla Casa delle culture in via Orlandini 38, sopra il ponte di Ponziana, per costruire il nodo locale della rete, per confrontarci fra chi il reddito lo perderà a breve, per non sentirsi soli, per organizzarci!