Il 25 maggio la Prima Commissione Consiliare si è riunita per discutere la mozione a prima firma Barbo (Pd) e sottoscritta da Adesso Trieste, a difesa dei Consultori triestini. Di recente, nell’ambito della riorganizzazione della Sanità Pubblica locale, è stata infatti avanzata da ASUGI la volontà di dimezzare la presenza dei Consultori Familiari presenti a Trieste, da 4 a 2. 

«Si tratta di un quadro già di per sé allarmante, che va a sommarsi al dimezzamento dei Distretti previsto dall’Azienda Sanitaria – riferisce Kevin Nicolini, Consigliere Comunale di Adesso Trieste – Durante la seduta sono state addotte, a sostegno di questa decisione, una serie di motivazioni irricevibili, tra le quali la nuova possibilità da parte dei cittadini di potersi recare in ciascuno dei due Consultori a prescindere dalla propria zona di residenza. Questi goffi tentativi di giustificazione ben rappresentano l’inconsistenza sia tecnica che politica di un disegno che non guarda in alcun modo agli interessi delle persone».

«I servizi territoriali sono nati e si sviluppano – prosegue Nicolini – con l’obiettivo di avvicinarsi alle persone e ai loro bisogni, integrando intervento sociale e sanitario. Accorpare, settorializzare e tagliare i servizi va nella direzione esattamente opposta e avrà delle conseguenze pesanti soprattutto sui soggetti più vulnerabili, e che fanno più fatica ad accedere ai servizi. Si tratta di un vero e proprio smantellamento della rete territoriale, che peraltro aggraverà la situazione già critica dei pronti soccorsi e allungherà le liste d’attesa. Un disegno che assume le sembianze di un grande regalo alla sanità privata: chi potrà permetterselo, infatti, si rivolgerà lì per trovare una risposta ai propri bisogni; chi non potrà farlo semplicemente smetterà di curarsi».

«La maggioranza in Comune continua nell’esercizio dello scaricabarile dichiarando che la competenza in materia di sanità è esclusivamente regionale. Ci si dimentica – conclude Giorgia Kakovic, Consigliera Comunale di Adesso Trieste – che il primo garante per la salute dei cittadini è il nostro Sindaco; inoltre i Consultori costituiscono anche un presidio di carattere sociale, questo di piena competenza dei Comuni. Proprio nei giorni scorsi, inoltre, l’Assessore alla Salute Riccardi si è trovato costretto a convocare un’Assemblea dei Sindaci del pordenonese, di cui diversi di essi di centrodestra, a fronte della richiesta degli stessi di rivedere l’Atto Aziendale del Friuli Orientale. Forse le competenze tecniche non saranno direttamente a carico del Comune, ma di certo non si potrà dire lo stesso delle responsabilità politiche».