Bisogna essere veramente senza alcun ritegno per salutare la parziale riapertura della Galleria Montebello dopo 421 giorni di chiusura al traffico come un “risultato eccellente” come sostenuto ieri dal Sindaco Dipiazza a favore di telecamere. Dipiazza, Lodi e tutta la Giunta avrebbero dovuto fare una sola cosa: scusarsi per i disagi arrecati a decine di migliaia di triestini per più di un anno e assumersi le proprie responsabilità politiche. Cosa non avvenuta nonostante diverse ore di diretta tv a disposizione.

Su questa vicenda indecente la maggioranza proverà ora a far calare il sipario, ma il cantiere non è ancora chiuso perché mancano i collaudi delle opere, che richiederanno ulteriori chiusure; ci sono inoltre più di 700.000€ di penali da riscuotere fino all’ultimo centesimo. Ci batteremo perché una cifra non inferiore a quella delle penali sia destinata quanto prima ai rioni che più hanno subito i disagi della chiusura, per opere di compensazione, a favore del verde, dell’aggregazione e della mobilità dolce, da decidere insieme alle Circoscrizioni.

La mezza riapertura della Galleria è un’occasione per puntualizzare alcuni aspetti rispetto alla storia di questo lunghissimo cantiere: la destra prova a far passare il messaggio per cui non ci si deve lamentare, perché Dipiazza è stato l’unico ad aver avuto il coraggio di affrontare un’opera così complessa; urge ricordare a chi sostiene questa tesi che Dipiazza ha amministrato per 17 degli ultimi 22 anni, e che è servito che crollasse parte della volta della Galleria, a Luglio 2021, perché i lavori partissero dopo anni di attesa. Infine è importante ricordare che la scelta di mettere a bando una modalità di intervento, quella del “cassero” che, in teoria, avrebbe dovuto consentire di mantenere la Galleria aperta al traffico durante i lavori, è stata tutta politica, e Dipiazza l’aveva rivendicata più volte anche in campagna elettorale. Sulla base di quel progetto, poi completamente smentito in corso d’opera a campagna elettorale terminata, il raggruppamento SAC di Benevento vinse la gara con un ribasso di più del 18% e promettendo 100 giorni in meno di cantiere. Tutte promesse non mantenute e rispetto alle quali l’Amministrazione si è totalmente piegata al volere della ditta.