INTIMIDAZIONI E CENSURE CONTRO CITTADINI E CRITICA POLITICA. FERMIAMOLE INSIEME: FIRMA LA LETTERA!

Trieste si sveglia in uno stato militare. Poliziotti che bloccano il passo perfino ai residenti e chiedono documenti e motivazioni a chiunque transiti, anche per portare  a spasso il cane. Accade in Strada del Friuli, dove va in scena il tentativo maldestro del Comune  di bruciare le tappe per la realizzazione dell’ovovia, con carotaggi in siti privati per i quali non ha autorizzazione. Il solo fatto di provarci, ben sapendo di non averne titolo, con i tecnici scortati da folti drappelli di polizia, è di per sé un atto intimidatorio e prevaricante. Come se non bastasse, l’assessora comunale Lodi ha minacciato le vie legali per mettere a tacere il Comitato No Ovovia nella persona del suo presidente, William Starc. 

Cambio di scena, Bassa Friulana, progetto per una nuova acciaieria a San Giorgio di Nogaro: Angelo Floramo, intellettuale e voce libera, viene censurato dal settimanale su cui tiene una rubrica, a causa di un articolo in cui manifesta dissenso al progetto voluto dal Gruppo Danieli.

Altro contesto, nuove intimidazioni: appalti della Regione affidati alla Spa Euro&Promos, di cui è azionista di riferimento e dirigente l’assessore regionale  Sergio Bini. I consiglieri di opposizione vengono diffidati dall’esprimere legittime critiche politiche sulla compatibilità dei ruoli ricoperti da Bini e minacciati apertamente perché hanno evidentemente messo il naso in affari molto grossi.

Sembrerebbero scene tratte da un film distopico su un nuovo regime autoritario, invece è la nostra realtà: la nostra Regione, la nostra città, il nostro tempo. 

Dobbiamo mobilitarci per dire con forza che tutto questo non è accettabile in uno stato democratico. Dobbiamo farlo in diversi modi, ognuno come può: andando a manifestare solidarietà alle e ai residenti di Strada del Friuli, protestando con i mezzi di informazione, alzando la voce. 

Sulla vicenda che ha coinvolto Riccardo Laterza e Massimo Moretuzzo, diffidati e minacciati per aver puntato il faro sugli intrecci tra Euro&Promos e Bini, è stata pubblicata una lettera aperta su Il Piccolo e sul Messaggero sottoscritta da 30 primi firmatari. Nella lettera si evidenzia chiaramente che quanto avvenuto oltrepassa il confine prezioso della di un civile, per quanto aspro, confronto democratico, e affermando che sono pronte a difenderlo.

In tante ci hanno chiesto di poter aggiungere la propria firma, così abbiamo pensato di rilanciare la lettera sui nostri canali per una sottoscrizione più ampia e diffusa.

Quando attaccano una voce critica, ci attaccano tutti. Firma anche tu la lettera, difendi insieme a noi la democrazia. 

 

Nelle puntate precedenti…

Qualche mese fa eravamo intervenuti in merito al conflitto di interessi dell’Assessore Bini rispetto agli affidamenti a Euro&Promos, e continuando a denunciare lo scandalo dei salari delle operatrici e degli operatori museali. L’Assessore alle attività produttive, infatti, rispondendo a una interrogazione del Patto per l’Autonomia aveva ammesso di essere un dirigente dell’azienda, dunque con una responsabilità nella sua gestione. Questo pone un possibile conflitto di interessi che deve essere verificato, ma in quell’occasione Massimo Moretuzzo aveva ricevuto una diffida da parte dell’azienda per quanto dichiarato, e minacce esplicite da parte dell’Assessore in aula. 

Adesso anche Riccardo Laterza ha ricevuto una diffida dai legali di Euro&Promos. Gli vengono addebitate come diffamatorie due affermazioni, esposte in base al suo legittimo diritto di critica politica. La prima: al di là di qualsiasi valutazione sul piano giuridico, esiste un problema di opportunità politica nel sovrapporsi di ruoli politici e amministrativi e ruoli aziendali nella figura dell’Assessore Bini. La seconda: che il contratto dei servizi fiduciari con il quale sono impiegati, tra gli altri, gli operatori museali di Trieste, è caratterizzato da salari sotto la soglia della povertà. Questo fortunatamente non lo diciamo più solo noi, ma dopo mesi di denunce e battaglie sindacali lo sostiene anche il Comune di Trieste, che quest’estate ha ritenuto di correggerli al rialzo con un accordo transattivo con Euro&Promos. Una soluzione transitoria che, dal nostro punto di vista, non cancella la necessità di procedere a giugno del prossimo anno con una nuova gara che garantisca condizioni di partenza ben diverse da quelle stabilite dal Comune stesso nel 2021.

L’atteggiamento intimidatorio di Bini è inaccettabile, non abbasseremo la testa. Faremo emergere le criticità esistenti a beneficio della trasparenza, valore irrinunciabile. Infatti, nonostante le diffide, abbiamo presentato una richiesta di accesso agli atti indirizzata a tutte le Direzioni regionali e alle partecipate per avere contezza del numero e l’ammontare degli affidamenti alle società di cui l’Assessore alle attività produttive Sergio Emidio Bini è socio di riferimento e dirigente. Oltre a eventuali conflitti di interesse, su cui naturalmente indagherà chi di dovere, è doveroso fare chiarezza sullo stato dei fatti perché sia la cittadinanza stessa a valutare l’opportunità politica della posizione dell’Assessore.