Le Giunte che hanno governato Trieste negli ultimi venticinque anni hanno perseguito un disegno di  privatizzazione dei servizi pubblici, dimostrando allo stesso tempo scarsa attenzione alle conseguenze che da questo processo sono derivate in termini di  sostenibilità ambientale e sociale. Oggi occorre cambiare radicalmente rotta. Dobbiamo ripensare il modo in cui consumiamo e produciamo energia, agevolando la nascita di comunità energetiche diffuse sul territorio; realizzare un nuovo piano per la gestione dei rifiuti, in linea con le direttive europee e in una logica di riduzione e riciclo; avviare un processo di ripubblicizzazione dei servizi essenziali attraverso la costituzione di comitati di lavoratori e utenti dei servizi pubblici locali. Ne ha parlato il candidato Sindaco di Adesso Trieste Riccardo Laterza presentando le proposte di AT in tema di servizi comunali insieme a  Giovanni Carrosio, tra i fondatori di Adesso Trieste, docente di Sociologia dell’ambiente e Governo dei sistemi a rete dell’Università di Trieste e membro del Forum Diseguaglianze Diversità, e Giulia Massolino, capolista di Adesso Trieste al Consiglio Comunale.

ENERGIA PULITA, RICCHEZZA PER TUTTI

Gli obiettivi dell’Unione Europea per il 2030 vedono una riduzione del 55% delle emissioni di gas serra e Trieste ha già sottoscritto il “Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia” che adotta questi ambiziosi obiettivi. Per raggiungerli sarà indispensabile ripensare interamente il modo in cui consumiamo e produciamo energia.

L’Amministrazione Comunale potrà e dovrà promuovere il cambiamento, stimolando e agevolando la nascita di comunità energetiche diffuse sul territorio come strumento di democratizzazione dell’energia e di lotta alla povertà energetica, creando ricchezza per i cittadini e proteggendo l’ambiente. La costituzione di comunità energetiche consentirà anche di creare socialità, connessioni, inclusione, partecipazione. Alla produzione pulita di energia corrisponderà ovviamente una riduzione nei consumi, tramite la riqualificazione energetica degli edifici su base rionale. Questo significa anche mettersi al riparo da improvvisi rincari delle bollette come quelli annunciati in questi giorni.  Il Comune dovrà avere un ruolo attivo nella promozione di questo cambiamento, diventando esso stesso produttore di energia pulita, mappando gli edifici pubblici adatti a ospitare piccoli impianti di pannelli fotovoltaici per l’autoproduzione di energia.

Adesso Trieste punta alla realizzazione di comunità energetiche diffuse, in particolare nei quartieri popolari, per aumentare la consapevolezza nel consumo e produzione di energia pulita, costruire comunità e ridurre le disuguaglianze sociali. A questo scopo sarà aperto uno sportello itinerante di supporto alla creazione di comunità energetiche e sviluppato un piano industriale per la costituzione di una nuova società municipalizzata per la produzione di energia sostenibile, prendendo spunto dalle esperienze di Amburgo e Barcellona: una buona occasione per farlo è la riassegnazione degli interventi sull’illuminazione pubblica della città, per la quale il Comune ha preso in considerazione le proposte di project financing di Hera Luce e Citelum, anziché considerare la reinternalizzazione del servizio.

RIFIUTI ZERO

Purtroppo il sistema di raccolta dei rifiuti a Trieste mostra dati deludenti: si producono troppi rifiuti e differenziati male, come ciclicamente denunciato dai rapporti Legambiente.

Non è certo una questione di scarsa civiltà dei triestini. Nelle città più virtuose la gestione della raccolta dei rifiuti è profondamente diversa, con il porta a porta o facendo pagare le tasse sui rifiuti in base a quanti se ne producono. Un pagamento ‘al consumo’, come per elettricità o gas. Per Adesso Trieste c’è bisogno di un deciso cambio di passo per mettere in campo un sistema di raccolta e una filiera di riciclo che da una parte impatti positivamente sull’ambiente e dall’altra offra opportunità di lavoro e di crescita economica. L’obiettivo è di trasformare un problema in un’opportunità, con benefiche ricadute per i cittadini, anche in termini di riduzione dell’imposta sui rifiuti. 

AT propone un diverso sistema di raccolta con quattro obiettivi: riduzione, riciclo, recupero dei rifiuti e risparmio sulla TARI. Applicando sconti e benefici sulla TARI si possono mettere in campo azioni per promuovere l’acquisto alla spina/sfuso di detergenti e prodotti alimentari e la promozione della pratica del vuoto a rendere disincentivando la distribuzione e l’utilizzo di oggetti in plastica usa e getta. 

SERVIZI ESSENZIALI IN MANO PUBBLICA

Ad oggi circa un migliaio di città di piccole e grandi dimensioni ha risposto al costante peggioramento della qualità dei servizi essenziali e al continuo aumento dei prezzi riportando sotto il controllo della gestione pubblica locale servizi privatizzati. A Trieste da quando la società che si occupa dei servizi pubblici essenziali è stata dapprima privatizzata e in seguito assorbita dal Gruppo Hera S.p.a. si è verificata progressivamente una diminuzione del radicamento territoriale dell’azienda, con la perdita di posti di lavoro, impoverimento del know-how attraverso l’aumento delle esternalizzazioni e mancati investimenti. Domandiamoci quali siano state le scelte politiche che hanno compromesso la qualità e l’efficienza dell’ormai ex municipalizzata triestina, in che modo un’azienda sana si è trasformata in una macchina di debito per la quale le fusioni sono diventate via via una scelta presentata come inevitabile. Quando saremo al governo della città avvieremo un  processo di ripubblicizzazione dei servizi pubblici essenziali attraverso la costituzione di comitati di lavoratori e utenti dei servizi pubblici locali per riprogettare la gestione di sistema. Introdurremo nei CDA delle aziende partecipate dal Comune una forma organizzativa in uso in altri Paesi, il Consiglio del Lavoro, che valuti strategie aziendali, decisioni di localizzazione, condizioni e organizzazione del lavoro, impatto delle innovazioni tecnologiche su lavoro, retribuzioni e ambiente.

 

Di questi e altri temi Adesso Trieste tornerà a discutere mercoledì 22 settembre, dalle 18.30 al Knulp, presentando il libro “Che cos’è la transizione ecologica” con Gianluca Ruggieri, vicepresidente di ènostra e curatore del libro, Giovanni Carrosio ed Elena Gerebizza, ricercatrice e campaigner di ReCommon.