Abbiamo fatto accesso agli atti del progetto per l’Ovovia che, è sempre più evidente, presenta diverse criticità anche dal punto di vista del rispetto di vincoli paesaggistici e delle destinazioni d’uso delle aree interessate dall’infrastruttura. Il progetto, oltretutto, ha una lacuna di base: non ha visto il minimo coinvolgimento della cittadinanza e delle comunità locali, al punto che, come è emerso in questi giorni, viola di fatto la titolarità della Comunella di Opicina sulle aree di Campo Romano dove dovrebbero sorgere la stazione di partenza e l’annesso parcheggio. A questi, si aggiungono numerosi altri motivi per non realizzare questa poco utile ed antieconomica infrastruttura. Ne evidenziamo 10:

  1. STOP di ALMENO 48 GIORNI ALL’ANNO PER VENTO E MANUTENZIONE: l’Ovovia starà ferma almeno un mese e mezzo all’anno: 30 giorni a causa del vento e 18 giorni per la manutenzione obbligatoria. Non è dunque un mezzo utilizzabile per i tragitti quotidiani casa-lavoro;
  2. INSOSTENIBILITÀ ECONOMICA: 48 milioni di € per l’infrastruttura e un costo annuo di 3,5 milioni di € di gestione ordinaria. Il progetto preliminare prevede che siano necessari almeno 11.400 passeggeri/giorno tra Molo IV e Stazione Idrodinamica, almeno 8.300 passeggeri/giorno tra l’Idrodinamica e Bovedo, e almeno 3.600 passeggeri/giorno tra Bovedo e Opicina per un pareggio di bilancio, ipotizzando un costo di 1,20 € per i biglietti urbani e 5 € per quelli turistici: una domanda che non c’è! A questo si aggiungeranno i costi della manutenzione straordinaria. La gestione sarà dunque in deficit permanente. A spese del nostro Comune? A vantaggio di chi?
  3. DISBOSCAMENTO A CAMPO ROMANO e BOSCO BOVEDO: per realizzare il parcheggio da 780 posti a Campo Romano nei pressi di Opicina andrà distrutto un bosco di più di un ettaro. Inoltre il percorso nel tratto Bovedo-Opicina, dove sono previsti 15 sostegni dell’Ovovia, attraversa la Rete Ecologica Europea “Natura 2000” zona di protezione speciale e sito di interesse comunitario;
  4. NON SI INTEGRA CON IL TRASPORTO PUBBLICO ED ENTRA IN CONCORRENZA CON IL TRAM DI OPICINA: Il progetto dell’Ovovia non ha alcun rapporto con il vigente piano del trasporto pubblico locale di Trieste. Si tratta di una nuova linea che viene proposta quale alternativa al trasporto su gomma e al tram di Opicina, coi quali sarà in concorrenza. Nei fatti, per provare a raggiungere il volume di traffico previsto, non ci dovrà essere alcun mezzo di linea di superficie in Porto Vecchio (né il tram né bus o filobus);
  5. NON RISOLVE I PROBLEMI DELL’ACCESSO NORD di TRIESTE: Invece di spendere 48 milioni di euro per un’infrastruttura che collegherebbe solo Bosco Romano al Molo Quarto e che resterebbe bloccata almeno un mese e mezzo all’anno per vento e manutenzione, sarebbe ben più efficace utilizzare e valorizzare la già presente rete di percorsi su ferro che arrivano e attraversano Trieste con dei tram-treno. Questi, abbinati alla rete tram urbana, potrebbero collegare Trieste non solo a Opicina ma anche verso nord a Aurisina, Sistiana, Monfalcone e il Trieste Airport, e verso sud i quartieri di Valmaura, Borgo San Sergio e Muggia, risolvendo allo stesso tempo la congestione del traffico veicolare in centro città; 
  6. MANCA UN SOGGETTO GESTORE: Il progetto dell’Ovovia non ha alcun rapporto con il vigente piano del trasporto pubblico locale di Trieste. Nel progetto preliminare non vi è chiarezza riguardo al soggetto gestore né se ci sarà un’integrazione tariffaria con il resto della rete di trasporto pubblico. Andrà fatta quindi una gara d’appalto per la gestione di questo nuovo servizio. Di certo l’infrastruttura sarà di proprietà del Comune che dovrà quindi far fronte alle spese di manutenzione straordinaria dell’impianto;
  7. SFIORA IL FARO DELLA VITTORIA E ROVINA IL PAESAGGIO: L’ovovia passerà a 80 metri dal monumento del faro della Vittoria. Non a caso la zona è soggetta a vincolo paesaggistico ambientale;
  8. ROVINA IL VIALE DEL PORTO VECCHIO: l’Ovovia sorvolerebbe il percorso pedonale che attraverserà il Porto Vecchio. Il percorso pedonale sarebbe rovinato dalla presenza 12 piloni, dagli enormi volumi delle due stazioni intermedie e dall’incombente presenza delle cabine sopra le loro teste. I veicoli transiterebbero sul percorso uno ogni 10 secondi a 22 Km/h;
  9. RISCHIO IDROGEOLOGICO: Tutte le aree poste a monte di Viale Miramare fino alla stazione di partenza di Campo Romano sono soggette a rischio idrogeologico, rischio che per altro aumenta col disboscamento;
  10. UN’OVOVIA PRIVA DI COMODITÀ: Il progetto prevede cabine vetrate senza aperture e prive di sistema di condizionamento e di riscaldamento: d’estate i viaggiatori dovranno subire il calore dei raggi solari diretti con un effetto serra  simile a quello di un’auto ferma sotto il sole; in inverno la temperatura interna alla cabina sarà poco superiore a quella esterna. In queste condizioni di così scarso comfort, risulterà certamente difficile fidelizzare l’utenza locale.

Per Adesso Trieste la città ha bisogno, invece, di una moderna rete di tram. Stiamo approfondendo le caratteristiche del progetto per vagliare le possibilità di opporsi alla realizzazione dell’opera, al fianco delle associazioni ambientaliste locali, da subito contrarie.

Con 48 milioni di euro si potrebbe realizzare una linea tramviaria che collegherebbe un asse fondamentale, quello che va dalla Stazione a piazza Foraggi. Questa linea di tram potrebbe essere il primo passo di una rete di trasporto pubblico su ferro più ampia, che preveda almeno 2 linee di tram da completare grazie a ulteriori finanziamenti pubblici ed europei: una costiera da Barcola a Campo Marzio e una dalla Stazione a Borgo Sergio.

Un punto di forza di questa proposta è che si connetterebbe alla ricca rete ferroviaria esistente, aprendo la possibilità nel futuro di avere dei collegamenti su ferro, con veicoli di tipo tram-treno, tra Trieste e l’aeroporto di Ronchi a nord e Muggia e in prospettiva anche Capodistria a sud: una sorta di metropolitana leggera della Venezia Giulia per connettere in modo pulito e veloce la città al suo circondario. Il tram è silenzioso, ecologico, capiente e veloce. È di questo servizio di cui Trieste ha bisogno.

Questa proposta è stata già sottoscritta da più di 16.000 firme: www.change.org/p/al-comune-di-trieste-alla-regione-friuli-venezia-giulia-e-al-governo-trieste-ha-voglia-di-tram-non-di-ovovia