La Giunta Dipiazza ha operato una variazione di bilancio di 526.000 € al fine di anticipare le attività di progettazione esecutiva dell’ovovia, nonostante l’opera non sia ancora inserita né nel Programma Triennale dei Lavori Pubblici né, per la parte da Bovedo a Opicina, nel Piano Regolatore. Una scelta molto grave dal punto di vista tecnico e politico.

Nel mondo al contrario di Dipiazza, Lodi e Bertoli è considerato un inutile spreco spendere 300.000€ per permettere alla cittadinanza di esprimersi in maniera chiara su un progetto così impattante come quello dell’ovovia, mentre anticiparne 526.000 per progettare un’opera attualmente non presente negli strumenti di programmazione del Comune e rispetto alla quale si è già manifestata una larga opposizione è considerato una scelta legittima e nell’interesse della città.

Oltre che tecnicamente contestabile, la delibera della Giunta di ieri è dunque un atto politico molto chiaro. Il centro-destra si disinteressa totalmente del parere delle triestine e dei triestini, tratta la democrazia come un ostacolo da aggirare e continua ad insultare quella parte rilevante della città che si permette “addirittura” di non stare zitta e far sì con la testa. Gli Assessori e il Sindaco continuano a ripetere come un disco rotto che sono liberi di gestire la città come fosse il giardino di casa propria perché legittimati da quel quinto di elettori che li ha votati qualche mese fa: sarebbe opportuno invece aprissero gli occhi e si rendessero conto che la realtà è un’altra, prima che sia troppo tardi.

La mobilitazione crescente delle triestine e dei triestini contro opere inutili, insostenibili e impattanti come l’ovovia si sta trasformando, a causa dell’atteggiamento della Giunta, in una reazione forte all’arroganza di una politica sorda agli interessi reali delle persone.