Città 30: Una Rivoluzione Urbana per Trieste?

In un’epoca in cui le città si trovano ad affrontare sfide crescenti in termini di  sicurezza stradale,  qualità dell’aria, vivibilità urbana e alienazione sociale, il concetto di “Città 30” emerge come una soluzione innovativa e promettente. Il dibattito è esploso dopo che  Bologna, la seconda città in Italia dopo Olbia, ha adottato il limite di velocità di 30 km/h nelle sue strade urbane, assi di scorrimento esclusi.

Il 6 febbraio abbiamo organizzato un incontro pubblico, invitando a parlare del tema due persone esperte di mobilità: 

  • Simona Larghetti, consigliera comunale di Coalizione Civica  Bologna e delegata alla mobilità ciclistica e sicurezza stradale
  • Paolo Gandolfi, già Assessore alla Mobilità, alle Infrastrutture e ai Lavori pubblici del comune di Reggio Emilia e Deputato, oltre che autore e relatore della legge 2/2018 per la promozione della mobilità ciclistica e relatore della legge per l’istituzione del reato di omicidio stradale

Marco Slavich, neoeletto coordinatore dell’Assemblea tematica ambiente e conversione ecologica di AT insieme a Silvia Pontel e Sara Marcon, ha poi parlato di democrazia degli spazi urbani e di mobility management. Infine, Giulia Massolino, consigliera regionale del Patto per l’Autonomia, ha riportato i dati degli incidenti nella nostra regione e città, e le iniziative istituzionali  promosse a livello locale.

La Visione di “Città 30”

“Città 30” non è solo un limite di velocità, è la proposta di un’idea di città concepita sui principi di sicurezza, vivibilità e sostenibilità. Gli spazi ridisegnati da “Città 30” offrirebbero occasioni di relazione umana e sociale, poiché la nuova mobilità urbana ci potrebbe far uscire dalle nostre automobili per incontrare le persone, e non solo per litigare per l’ultimo prezioso parcheggio. Simona Larghetti ha condiviso l’esperienza bolognese di Città 30, sottolineando come la  misura sia stata  anticipata da un ampio lavoro preparatorio di comunicazione e di coinvolgimento della comunità.

Sicurezza Stradale e Qualità della Vita

Uno degli scopi di “Città 30” è la significativa riduzione degli incidenti stradali, i cui esiti – in termini di letalità e grado di invalidità – dipendono  principalmente dalla velocità eccessiva. A Bologna, l’introduzione di questo limite ha portato ad una diminuzione degli incidenti del 21% nelle prime due settimane di implementazione della misura. Questo dato, seppur limitato nel tempo e che dovrà essere verificato su un periodo di tempo più ampio, conferma ciò che è già stato ampiamente dimostrato altrove: la velocità moderata aumenta la sicurezza e come conseguenza, oltre a preservare la vita in salute dei cittadini, ridurrebbe anche i costi  sociali legati agli incidenti. Solo nel 2022 nella nostra regione, il Friuli Venezia Giulia, questi costi ammontano a circa 360 milioni di euro, risorse che potrebbero essere allocate diversamente e in modo più utile.

Benefici Ambientali

Oltre alla sicurezza stradale, la “Città 30” promette miglioramenti significativi anche nella qualità dell’aria e nella riduzione dell’inquinamento acustico. Invitando a una guida più fluida, con meno  stop-and-go tipici dell’attuale traffico cittadino, che causano le emissioni di particolato dovute all’eccessiva usura dei freni e degli pneumatici,  contribuisce a combattere l’inquinamento atmosferico e a creare un ambiente urbano più salubre. A tal propositio,  giovedì 8 febbraio Legambiente ha tenuto una conferenza stampa a Udine denunciando i pessimi dati sulla qualità dell’aria del nostro territorio e proponendo la città 30 come uno degli strumenti per migliorarla.

Trasformazione Urbana

La “Città 30” implica un cambiamento della mobilità urbana che non è funzionale solamente al tema ambientale. Paolo Gandolfi spiega come il progetto Città 30 porterebbe a un riequilibrio della distribuzione dello spazio tra i vari attori della città: da qualche decennio la mobilità è organizzata in funzione dell’automobilista. Città 30 restituirebbe i luoghi pubblici anche a pedoni e ciclisti. Gandolfi rilancia ancora, portandoci a un’ulteriore  riflessione: è giusto dedicare la gran parte dello spazio pubblico alla mobilità? Perché non pensarlo anche per altre attività: mangiare, giocare, incontrarsi e perchè non dedicare parte dello spazio a piccole microriforestazioni, tanto utili per  la mitigazione dei cambiamenti climatici? Tutto ciò implica  la riqualificazione delle strade per favorire la mobilità ciclabile e pedonale, la creazione di spazi pubblici più accoglienti, sicuri e accessibili, e il ripensamento e potenziamento del trasporto pubblico, che amplierebbe la libertà di scelta su come muoversi: oggi si pensa che la libertà di usare la macchina sia il punto d’arrivo, città 30 concederebbe la libertà più ampia di muoversi con il mezzo che si preferisce.

Trieste e il Futuro della Mobilità Urbana

L’esempio di Bologna offre spunti preziosi per Trieste e altre città che aspirano a diventare più vivibili, sicure e sostenibili. L’adozione di un approccio simile a “Città 30” potrebbe rappresentare un passo significativo verso la trasformazione urbana, ponendo le basi per una città che privilegia le persone e l’ambiente.

Le inevitabili sfide da affrontare per declinare la visione di  “Città 30” a Trieste saranno ricompensate da benefici in termini di sicurezza, sostenibilità e vivibilità, rendendo questo obiettivo degno di essere perseguito anche in termini di costruzione partecipata dei luoghi ad opera della comunità. 

Qualcosa si sta muovendo anche qui: sono in attesa di essere discusse le nostre mozioni presentate lo scorso settembre a Trieste in Comune e Circoscrizione e in Regione. A Gorizia Noi Mi Voaltris Go! ha presentato una mozione che è stata fatta propria dalla Giunta, e anche un nostro ordine del giorno alla finanziaria regionale è stato accolto dalla Giunta regionale. Proporre e promuovere attivamente questa trasformazione delle nostre città implica necessariamente una profonda trasformazione culturale e noi, convinti della validità di Città 30 e dei benefici che essa può produrre, continueremo a lavorare per rendere il nostro territorio sempre migliore.