Si è da poco conclusa la nostra campagna on the road. Abbiamo voluto mostrare sul campo le buone pratiche proposte nel programma elettorale con cui ci candidamo a governare la città nei prossimi cinque anni. Per farlo, due dei nostri candidati sono partiti in bicicletta da Piazza Unità il 3 luglio, per approdare a Torino il 14 luglio, attraversando Udine, Mestre, Vicenza, Milano, Novara, Pinerolo. Da ognuna di queste città i due inviati, Giulia Massolino – portavoce e capolista di AT – e Federico Zadnich – coordinatore dell’assemblea ecologia e candidato al Consiglio comunale – hanno intervistato i protagonisti di buone pratiche che hanno ispirato il nostro programma. Il viaggio è stato raccontato con delle dirette social lungo il percorso, che potete trovare raccolte sul canale YouTube di Adesso Trieste.  

Il primo stop è stato nella vicina Udine, con un’intervista all’ex Assessora allo sport, all’educazione e agli stili di vita,  Raffaella Basana, in merito alle azioni intraprese in città per promuovere gli stili di vita sani, specialmente tra le persone più anziane: dai corsi di ballo ai gruppi di camminata fino agli open day sportivi, ma soprattutto spazi urbani di qualità, come quelli del Parco Moretti, da cui la diretta è stata trasmessa. Adesso Trieste crede che lo sport sia un vettore fondamentale di salute, inclusione e uguaglianza.

Il giorno seguente è toccato a Massimo Moretuzzo, Consigliere Regionale del Patto per l’Autonomia, che è tra i promotori di un progetto di filiera corta e partecipazione comunitaria, grazie all’attivazione di relazioni tra i produttori, i trasformatori e i cittadini/consumatori. Il progetto va nella direzione di ripensare alle comunità dei cittadini (produttori, trasformatori e consumatori) come soggetti attivi e responsabili nella definizione di un modello economico basato sulla solidarietà, sulla cura dei beni comuni, sulla reciprocità, sulla coesione sociale.  

A Mestre, gli inviati di Adesso Trieste sono saliti su un moderno e accessibile tram, proprio come quello che proponiamo noi al posto dell’assurda ovovia. Assieme all’urbanista Carlo Giacomini, esperto in logistica e trasporti, abbiamo visto come oltre agli aspetti di riduzione del traffico di auto private e la piena accessibilità del tram per soggetti a mobilità ridotta o famiglie con passeggini, la linea tram abbia anche comportato una riqualificazione del tessuto urbano che attraversa.

A Vicenza, abbiamo visitato con Elena Riatti la sede di Girolibero, il più grande tour operator slow d’Italia, che con i suoi 15 milioni di euro annui di fatturato dimostra che il cicloturismo e i cammini sono un settore turistico ricco e in crescita, oltre che sostenibile. È questo, secondo AT, il futuro del turismo a cui la loro città dovrebbe puntare – come molte stanno già facendo – anziché quello delle impattanti navi da crociera o del proposto “zoo liquido” del Parco del Mare

Siamo approdati a Milano, dove ci sono state ben tre dirette. Nella prima, all’arrivo, si è discusso di ciclovie, con Michele Cremonesi, principale promotore della ciclovia seguita dal tour, l’AIDA Alta Italia Da Attraversare. Un progetto anche in questo caso nato dal basso e sostenuto tramite un crowdfunding, che intende avere una doppia valenza, sia cicloturistica che per il ciclismo urbano. Infatti, collegando tutte le principali città del Nord Italia, il progetto intende porre l’attenzione degli amministratori su punti ancora non sicuri per le due ruote, invitandoli a provvedere con infrastrutture che saranno utili sia per i turisti che per chi usa la bici per il casa-lavoro, promuovendone l’uso come strumento di mobilità, fondamentale nella lotta al cambiamento climatico e – in questa situazione contingente – nella gestione del post-pandemia. Come successo durante la visita a Girolibero, anche Michele Cremonesi ha sottolineato il grande problema legato alla nostra Strada Costiera, che potrebbe essere una delle strade ciclabili più belle d’Europa ed è invece addirittura segnata nelle mappe cicloturistiche come strada pericolosa.

Il giorno seguente il buongiorno è stato dato in diretta con Luca Garibaldo di Dynamoscopio dal Mercato di Lorenteggio, mercato che, proprio come il Mercato Coperto di Trieste, ha rischiato di venir svenduto alla grande distribuzione. Grazie a una mobilitazione di cittadini, è invece stato salvato e riqualificato, diventando un esempio anche per altri mercati. Non solo commercio di frutta e verdura, il mercato è diventato un centro di aggregazione per il rione, una piazza coperta dove incontrarsi per attività che vanno dal corso di scacchi al cinema all’aperto. Con un occhio all’innovazione nell’insegna dell’equità sociale: spesa sospesa e consegne a domicilio con fattorini adeguatamente retribuiti.

Infine, prima di lasciare Milano è stata fatta un’intervista dalla coloratissima Piazza Arcobalena con Guia Biscaro, Presidente di FIAB Milano. Con lei si è parlato di urbanismo tattico, che consente di creare degli spazi urbani sicuri e di qualità, in tempi brevi e con costi contenuti. In particolare, abbiamo visto delle piazze davanti ad alcune scuole, che prima erano utilizzate per il parcheggio selvaggio, rinascere grazie a un po’ di colore, qualche vaso di fiori e perfino due tavoli da ping pong. Spazio restituito al benessere dei cittadini e alla comunità, riducendo la velocità delle auto e aumentando la sicurezza dei bambini. Anche a Trieste AT vuole strade da vivere!

Anche Novara ha visto un doppio appuntamento con l’Associazione Sermais. Il primo, con Pietro Favaretto, dalla ex-caserma Passalacqua, riqualificata grazie a una collaborazione tra associazioni e amministrazione e che ora ospita una sala prove, un maker lab, delle sale studio, uno spazio danza e teatro, un palco esterno per concerti, e perfino spazi per supporto psicologico gratuito per gli adolescenti, mai come quest’anno necessari a causa della pandemia.

La mattina seguente siamo andati in visita a una falegnameria sociale in un quartiere multietnico di Novara, con Mattia Rossi. Qui durante la settimana lavorano ragazzi che hanno avuto qualche problema con la giustizia e sono in messa alla prova, mentre il sabato si apre al quartiere, costruendo comunità, sicurezza ed economia circolare. Un modo pragmatico di fare educazione e sicurezza partendo dalla comunità, senza retorica, che dovrebbe essere applicato anche a Trieste

A Torino la diretta è stata fatta da una ex-fabbrica dismessa che è attualmente gestita come bene comune da un gruppo di associazioni grazie a un patto di collaborazione con l’amministrazione comunale. L’intervistato è stato Antonio Vercellone, della neonata Consulta Permanente dei Beni Comuni Urbani, organo che dovrà fare da arbitro in caso di diatribe nell’applicazione dei patti di collaborazione tra i cittadini e l’amministrazione. La cura condivisa dei beni comuni è uno strumento potente per la costruzione di una relazione di fiducia tra istituzioni e cittadinanza, creando partecipazione e coinvolgimento. E non si parla solo dell’aiola sotto casa: l’esempio mostrato riguarda una struttura complessa, che include un orto sul tetto, i cui prodotti riforniscono il ristorante (cooperativa sociale) al piano terra, un apiario con tanto di piante mellifere, degli spazi espositivi e perfino alcuni alloggi per persone in emergenza abitativa.

Infine, l’ultima tappa è stata a Pinerolo, dal primo condominio di autoconsumo collettivo d’Italia, con un’intervista al Professor Angelo Tartaglia, esperto in comunità energetiche e a Ezio Chiaramello, responsabile operativo ACEA Pinerolese Energia. È stata l’ACEA, azienda a 100% capitale pubblico, a riqualificare il condominio anni 60, intervento che non sarebbe mai stato eseguito in questo modo seguendo gli interessi di una realtà privata. Oltre all’abbattimento dei consumi grazie a opere di isolamento termico avanzate, la quasi totalità dell’energia consumata dal condominio verrà prodotta attraverso pannelli fotovoltaici e solare termico, grazie a innovativi sistemi di accumulo, pompe di calore, e sistemi per la regolazione della temperatura e umidità per ciascun ambiente delle case. Per questo Adesso Trieste sostiene che i beni comuni, come acqua ed energia, devono tornare nelle mani del pubblico, e che i cittadini debbano tornare protagonisti della produzione sostenibile dell’energia.

Il viaggio si è concluso, dopo 920 km a pedali. Gli inviati di Adesso Trieste, Giulia e Federico, sono rientrati alla base, pronti a mettersi a disposizione della campagna elettorale per i due mesi che mancano alle elezioni amministrative. Sono partiti in bici, per coerenza con il loro programma, di cui hanno curato proprio la parte relativa all’ambiente, ma anche perché è il loro unico strumenti di mobilità quotidiano e perché è la forma di turismo che vorrebbero per il futuro.  Sono partiti per mostrare ai nostri concittadini come potrebbe diventare Trieste se ne fossimo al governo a partire dal prossimo autunno, per dimostrare che il nostro programma non è affatto un libro dei sogni

Gli inviati di Adesso Trieste

Giulia Massolino

Comunicatrice scientifica, da sempre impegnata nell’associazionismo, grazie agli studi di futuro ha promosso percorsi di partecipazione a Trieste che hanno contribuito alla creazione di Adesso Trieste, di cui è portavoce e capolista.

Federico Zadnich

Educatore in un ricreatorio, attivista FIAB, ha attraversato in bicicletta mezza Europa, da 6 anni non si muove più in auto. È il Coordinatore dell’Assemblea Tematica Ecologia di Adesso Trieste.